tag:blogger.com,1999:blog-63921577259063770212024-02-29T21:41:18.822-08:00danielebrovidaIl mio piccolo diario personaleDaniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.comBlogger22125tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-72687082370048382962024-02-22T01:55:00.000-08:002024-02-22T01:59:13.050-08:00Fine dei giochi<p></p><div style="text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiooaDg0wjyxblbOKKmOQXDYa2dnO7Lin_SliNQHjlIjmODf3LPqAd4zwAdoG3205xCtzYGsY62nnR3xE1uy7nN0m5XVkeLQj508ScyXBPDBvVY1WhbTcDvgX77uPMtxn3mq9EQCLg96X16qDrJbm5Rom27mF459lgxol02CItqaSlQWBK3nVbzGJyGhGyl/s937/like_a_dragon_gaiden_cover_by_alfo23_dg13oz8-pre.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="937" data-original-width="853" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiooaDg0wjyxblbOKKmOQXDYa2dnO7Lin_SliNQHjlIjmODf3LPqAd4zwAdoG3205xCtzYGsY62nnR3xE1uy7nN0m5XVkeLQj508ScyXBPDBvVY1WhbTcDvgX77uPMtxn3mq9EQCLg96X16qDrJbm5Rom27mF459lgxol02CItqaSlQWBK3nVbzGJyGhGyl/s320/like_a_dragon_gaiden_cover_by_alfo23_dg13oz8-pre.jpg" width="291" /></a></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">L'altro giorno ho completato l'ennesimo gioco, dopo avergli dedicato poco meno di 30 ore risicate agli impegni di vita quotidiana.</div><p style="text-align: justify;">Si trattava del penultimo gioco della serie Yakuza, uscito a Novembre 2023, ora rinominata Like a Dragon, che poi era il suo nome originario in Giappone, già dal primo capitolo, fin dal lontano 2005, con protagonista il grande, almeno per me, Kazuma Kiryu, uno dei personaggi meglio scritti e rappresentati nel panorama dei videogiochi moderni.</p><p style="text-align: justify;">E non penso di essere l'unico a pensarlo, visto che quando Yakuza 6, uscito da noi nel 2018, ne ha decretato la (prematura) scomparsa, per essere rimpiazzato poi da un nuovo protagonista, almeno nella serie "regolare", tale Ichiban Kasuga, visto che poi sono stati anche realizzati due spin-off della serie Judgment, con un ulteriore nuovo protagonista, <span>Takayuki Yagami, si sono levati a gran voce cori per avere nuove iterazioni che lo includessero, essendo troppo importante e inestricabilmente collegato a questa meravigliosa saga, di cui ho scritto anche da altre parti nel mio blog, per chi volesse approfondire.</span></p><p style="text-align: justify;"><span>Il fatto è che Kazuma è portatore sano di alcuni valori che stanno progressivamente scomparendo. La lealtà, la correttezza, il mantenere la parola data, l'impegnarsi in tutte le questioni della vita, da quelle piccole a quelle mooolto più importanti; sembrano concetti per lo più astratti e quasi buttati al vento, però sono in realtà dei principi che si fatica a riscontrare negli altri, forse perché le persone sono sempre più concentrate su loro stesse in un'ottica di individualismo ed egoismo portati alle estreme conseguenze, con in più una forte componente narcisistica e materialista che rende impermeabili e insensibili agli altri. Quindi ritrovare un personaggio, per quanto fittizio, che richiama valori antichi ma pur sempre attuali e che agisce in modo coerente a questi, come cerco di fare anch'io, nel mio piccolo, ogni giorno, non può che far presa su chi crede ancora fortemente in tali principi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span>Ma senza voler fare un'apologia di Kazuma e della serie che lo vede protagonista, tanto ormai si è capito che mi piace "parecchiotto", vorrei invece soffermarmi su un'altra riflessione, che è poi quella che si collega al titolo di questo post, ovvero la difficoltà a lasciar andare un gioco al quale ci si è affezionati, anche se si tratta, come in questo caso, di un "quasi" DLC (</span>downloadable content), ovvero di un'aggiunta, spesso a pagamento, al gioco originale. E infatti la natura ibrida di questo gioco, essendo effettivamente alla fine un pò povero per quanto riguarda i contenuti, si riflette anche sul prezzo di partenza al quale è stato venduto, ovvero una cinquantina di euro rispetto ai settanta e oltre richiesti per le produzioni più corpose. </p><p style="text-align: justify;">In ogni caso pur essendo un "ibrido" questa avventura mi è piaciuta tanto, per le solite atmosfere molto giapponesi e per la storia, volutamente meno intricata e sviluppata del solito, ma non per questo meno avvincente e coinvolgente. </p><p style="text-align: justify;">Quindi dopo averlo compilato e aver concluso quasi tutte le missioni secondarie, lasciando per ultime giusto quelle più complicate, ora che sarebbe il momento di dedicarmi ad altro, sempre tempo permettendo, trovo molto difficile abbandonare questa avventura. Sarà che ormai, data anche l'esperienza pregressa, padroneggio bene le abilità di Kazuma o che l'ambientazione è quasi una seconda casa per me, ma trovo veramente complicato staccarmi dalle strade e dalla vita di uno dei miei personaggi preferiti.</p><p style="text-align: justify;">E' un pò ciò che accade quando si legge un libro che ci ha appassionato tanto, quando si arriva alle pagine finali si procede con lentezza, quasi a voler centellinare gli ultimi momenti che ci separano dalla conclusione della vicenda. E' pur sempre vero che possiamo sempre ricominciare il libro (o il gioco), anzi nel gioco si ha anche, di solito, la modalità "new game plus" che permette di iniziare nuovamente mantenendo inalterate tutte le caratteristiche che si sono guadagnate e massimizzate nel corso della prima run, quindi con un abbassamento sensibile della curva di difficoltà. Però, per quanto mi riguarda, una volta concluso un gioco, avendo poco tempo disponibile e avendo molti, troppi giochi in lista di attesa, a volte da anni, che vorrei iniziare, so già che difficilmente lo riprenderò in mano, per quanto mi rimarrà sicuramente un bellissimo ricordo, come in questo caso.<br /></p><p style="text-align: justify;">Quindi mi trovo oggi in quale fase di tristezza da abbandono che mi attanaglierà per qualche giorno, come se si dovesse salutare un vecchio amico, sapendo che le vicende della vita lo terranno lontano per molto tempo... Però le sensazioni e le emozioni provate restano scolpite nella memoria e nel cuore e mi portano, inesorabilmente, a seguire le sue nuove iterazioni, anche se, nel caso di Kazuma, so quasi per certo che la prossima, intitolata Like a Dragon: Infinite Wealth, sarà probabilmente l'ultima (e questa volta sembrerebbe per davvero).</p><div style="text-align: justify;"><pre class="tw-data-text tw-text-small tw-ta" data-placeholder="" id="tw-target-rmn"><span class="Y2IQFc" style="font-family: arial;">Sayōnara kyūyū</span></pre></div><p></p><br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-71001167736727332452023-12-29T06:20:00.000-08:002023-12-29T06:20:19.562-08:00Ultimo post dell'anno<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Uu_n1uEh7FSgDfAZmwG6TFa8MIYE58-JPtST3Ql4Fa0PCMcNwPy57jtFKoQHJjjHVuArDC-PyLT8z-vVrOQH08RS-av66AWmbjMFYJJ-Gn6j8Nr711qPt_scE3LlRFzXWaECGUSfJ-GeExJml2Yfn9OBHR1yexAUglCtGix9bnMKjpKOv7dr5QqMygb8/s1500/low-angle-view-of-firework-display-over-river-during-sunset-604213021-57752e7b3df78cb62c11aba4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="998" data-original-width="1500" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Uu_n1uEh7FSgDfAZmwG6TFa8MIYE58-JPtST3Ql4Fa0PCMcNwPy57jtFKoQHJjjHVuArDC-PyLT8z-vVrOQH08RS-av66AWmbjMFYJJ-Gn6j8Nr711qPt_scE3LlRFzXWaECGUSfJ-GeExJml2Yfn9OBHR1yexAUglCtGix9bnMKjpKOv7dr5QqMygb8/s320/low-angle-view-of-firework-display-over-river-during-sunset-604213021-57752e7b3df78cb62c11aba4.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p>Anche questo 2023 è finito.</p><p>Devo scrivere in fretta, ho poco tempo.</p><p>Fra l'altro spero di non avere inserito un'immagine soggetta a copyright...</p><p>Tanto non se ne accorgerà nessuno.</p><p style="text-align: justify;">Quest'anno segna un distacco netto, dopo la Pandemia. Punto. Si ritorna in carreggiata, un pò provati e anche più stanchi, ma per chi è riuscito a sconfiggere il Covid, o almeno una sua variante, sembra quasi di uscire da un brutto sogno.</p><p style="text-align: justify;">Nel mio piccolo ho preso coscienza che è inutile tentare di fermarsi, non c'è mai tempo a sufficienza.</p><p style="text-align: justify;">Quindi meglio prendere il meglio o il meno peggio di ciò che arriva. Frase vecchia, ma sempre efficace, ci sarà tempo di riposare quando saremo nella bara (se ci dovesse dire bene, come dicono i giovani di oggi).</p><p style="text-align: justify;">Quindi, oltre a questa rinnovata consapevolezza e a poche, piccole certezze maturate, o almeno confermate come, per esempio, che la macchina elettrica è una "bufala", oppure che le guerre purtroppo, come cantava un certo Tozzi, Umberto, non muiono mai, unite al fatto che l'ambiente che stiamo preparando per le future generazioni (lavorativo, economico, politico, ecologico) è quanto di peggio e difficile si possa pensare... Dicevo, anzi scrivevo, che il mantra è che non bisogna fermarsi mai, pena perdere qualche evento speciale o essenziale della nostra esistenza.</p><p style="text-align: justify;">Sarà per questo motivo che si è sempre più stanchi e rassegnati?</p><p style="text-align: justify;">L'unica cosa che anche il 2023 non si è fatto mancare sono le sfide (ma forse sarebbe meglio chiamarle <b>sfighe</b>) quotidiane. Sicuramente aiutano a rimanere concentrati e sul pezzo, però se il 2024 ne portasse un pò meno, sarebbe sicuramente cosa gradita.</p><p style="text-align: justify;">Una cosa buona, però, l'ho fatta: ho ripreso possesso di questo blog, bistratto, dimenticato, forse inutile, però almeno lascio qualcosa del mio pensiero, di cosa e come sono, magari un giorno mio figlio si imbatterà in queste cavolate che scrivo ogni tanto e riuscirà a capire un pò meglio com'è il suo "vecchio", sempre di corsa e sempre con poco tempo da dedicargli...</p><p style="text-align: justify;">Non so se qualcuno leggerà queste poche righe, però voglio augurare il meglio a tutti quelli che passeranno da queste parti. Speriamo di trovarci nel 2024 più ottimisti (ma dove?) e anche con più fiducia nelle persone e nel futuro. Forse non ci credo nemmeno io a quanto scrivo ma ci voglio provare. </p><p style="text-align: justify;">Un abbraccio.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-31431967347830717012023-11-20T03:40:00.000-08:002024-02-22T04:08:14.374-08:00Amico è (Inno dell'amicizia)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjrE6g3PLQCNcirTutyTX8zKOgjBFjqpO1Fdy4FH-9fq0Ws9fQsyIqCo5iZjo3cXzSL8NPOI6i-BTrFghJvslxoUuC_P_fN74itIRPxQ3B3iJdxbdjHOtORDni5gMHCmQUawONa5nYXLZUkv_BweJPmk_sb0NFZsm-fFQ-B1Z98Uo3BowW9oCkaFwpDzGy/s4608/IMG_20231119_171406_573.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3456" data-original-width="4608" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjrE6g3PLQCNcirTutyTX8zKOgjBFjqpO1Fdy4FH-9fq0Ws9fQsyIqCo5iZjo3cXzSL8NPOI6i-BTrFghJvslxoUuC_P_fN74itIRPxQ3B3iJdxbdjHOtORDni5gMHCmQUawONa5nYXLZUkv_BweJPmk_sb0NFZsm-fFQ-B1Z98Uo3BowW9oCkaFwpDzGy/s320/IMG_20231119_171406_573.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p><b>Così cantava Dario Baldan Bembo eoni di anni fa...</b></p><p style="text-align: justify;">Volevo scrivere questo post da un pò di tempo, ma aspettavo di ritrovarmi una sera con i vecchi amici per avere dei pensieri "freschi" da poter riversare nel Blog.</p><p style="text-align: justify;">L'altra sera ho visto quelli che considero a ben ragione i miei amici "storici", quelli che non si sono persi nel tempo, quelli che fa sempre piacere rivedere e con cui ci si ritrova periodicamente per condividere un paio di birre, raccontarsi le sfide (sfighe) quotidiane e per farsi una bella partita a PES (lo so, siamo vecchi, ma non chiamateci <i>boomer</i>, siamo della X-generation!). </p><p style="text-align: justify;">Fa strano che alla fine, dopo più di 25 anni di conoscenza, seppur più grassi, stempiati e anche un pò disillusi, rimaniamo sempre gli stessi minkioni di allora...</p><p style="text-align: justify;">Ma andiamo con ordine.</p><p style="text-align: justify;">Siamo sicuramente più maturi e con molti più chilometri d'esperienza sulle spalle, tanto che abbiamo un diverso "aplomb" su come affrontrare le difficoltà della vita, però, sebbene con un approccio diverso, la base, il substrato di cui siamo fatti è sempre lo stesso. Dietro gli occhiali dalle lenti più spesse abbiamo lo stesso sguardo curioso sulla vita e la stessa voglia di raccontarci, cercando un pò di conforto, perché alla fine, anche se sembriamo tutti di un pezzo, rimaniamo sempre delle persone sensibili, che rimpiangono un pò il fatto di non avere più 20 anni... <br /></p><p style="text-align: justify;">Sicuramente copriamo (in tre) quelle che rappresentano le caratteristiche tipiche del nostro genere, con buona pace dei fluidi e dei binari di cui ho massimo rispetto, però rimango della "vecchia scuola", come diceva un certo John Spartan in un celebre film, che qualcuno potrebbe aver visto qualche anno fa, in particolare per quanto riguarda l'identità di genere e le preferenze sessuali. <br /></p><p style="text-align: justify;">Abbiamo quello più "conservatore", che pondera attentamente tutto ciò che fa, con un occhio al portafoglio e uno al fatto di avere meno rogne possibili in qualunque contesto. Quindi ha sicuramente sviluppato un'analisi costi / benefici per ogni situazione, è sempre preparato ad ogni imprevisto e sa esattamente quale potrebbe essere il cosiddetto "<i>worst case scenario</i>"... E' un pò come Reuben Feffer di "...e alla fine arriva Polly", con la sempre piacevole Jennifer Aniston, un attento calcolatore dei rischi insiti in ogni vicenda della vita.<br /></p><p style="text-align: justify;">Poi abbiamo quello che si butta continuamente all'avventura, con una buona dose di ingenuità e spregiudicatezza ma anche di ammirabile coraggio. Poi magari rimane scottato, ma è sempre pronto a (ri)mettersi in gioco, sebbene spesso navighi a vista, non sapendo bene dove le lo porteranno scelte che ha fatto. Il problema è che questa continua ricerca di cambiamento, forse dettata dalla voglia di trovare una stabilità che non è mai riuscito a realizzare, destabilizza poi anche chi gli è vicino...</p><p style="text-align: justify;">Infine abbiamo quello più equilibrato, una specie di mix dei primi due, che cerca di compiere delle scelte ponderate ma è anche pronto ad annusare nuove occasioni e opportunità che gli possano migliorare la vita, anche se per la maggior parte del tempo si accontenta di battere le strade conosciute, sapendo che per cambiare ci vuole sempre una buona dose di fattore c...</p><p style="text-align: justify;">Nonostante questi caratteri così diversi però ci si trova sempre, proprio perché alla fine ci si capisce e si rispetta il modo di essere (e di vivere) degli altri, avendo imparato a conoscersi negli anni. Forse la parola chiave è proprio <b>rispetto</b>, quello che c'è stato fin da subito e che è rimasto, anzi si è rafforzato nel tempo, non fosse altro per la coerenza dimostrata prima di tutto verso noi stessi, poi anche agli altri (ma questa è solo una naturale estensione della prima, dopo una certa età non ti preoccupi più di tanto di cosa pensino gli altri...).</p><p style="text-align: justify;">Non voglio però dipingere un quadro idilliaco, ci sono stati anche degli screzi nel tempo, più di una volta mi sono trovato ad alzare la voce di fronte a un comportamento che non trovavo appropriato, oppure cercando far di aprire gli occhi a un amico che si stava cacciando in una situazione (a mio avviso) pericolosa o senza via di uscita... D'altronde è questa una delle funzioni degli amici: mettere in discussione quello che ci sembra scontato, ma con il fine di fare il bene del nostro interlocutore.</p><p style="text-align: justify;">Non bisogna avere timore di dire le cose quando ci si trova con persone amiche. Frequentiamo già troppi contesti dove dobbiamo morderci la lingua e tenere un basso profilo, almeno tra amici siamo liberi di essere noi stessi, nel bene e nel male. E lo dice una persona che per tanti anni, soprattutto quelli giovanili, faticava a trovare qualcuno con cui condividere i propri pensieri ed emozioni. Forse perché riusciva difficile, in primis, trovare un equilibrio personale, nonché capire in che direzione stava muovendosi la mia vita, quindi bisognava iniziare facendo un pò di ordine nella testa... <br /></p><p style="text-align: justify;">La cosa che mi fa strano e che mi dispiace un pò, è il fatto che, avendo poche occasioni di vedersi, alla fine non riusciamo più a costruire delle esperienze nuove insieme, ma torniamo spesso con un pò di malinconia su quelle passate... L'importante è riuscire però a trovarsi <i>sempre</i>, nonostante tutto.</p><p style="text-align: justify;">Voglio concludere questo post con una piccola riflessione: ma gli amici sono quelli che si professano tali, oppure quelli che ci sono nei momenti in cui hai veramente bisogno di loro? Mi è successo diverse volte che chi diceva di essermi amico (anzi "grande" amico) mi abbia poi voltato le spalle nei momenti difficili rispetto ad altri che non si qualificavano così (ma poi, ce n'è veramente bisogno?) e poi si sono dimostrati più presenti di altri... </p><p style="text-align: justify;">Una cosa però posso dire: con i veri amici ci si ritrova sempre. Possono essere passate poche ore o diversi anni ma quel rapporto speciale che è alla base resta sempre uguale, ci si "annusa" e riconosce subito e si interagisce secondo delle dinamiche consolidate. L'importante è che siano amicizie <i>vere</i>, quindi quelle che nascono dalla frequentazione, non dai social, ma dalla condivisione di momenti reali, in spazi concreti e non virtuali con persone fisiche, non con meri avatar. Lo so che sembra un discorso "vecchio", però solo dalla contiguità possono, a mio avviso, svilupparsi delle relazioni concrete; a distanza è difficile, se non impossibile, capire con chi abbiamo a che fare e anche per noi diventa complicato mostrarci per quello che siamo... <br /></p><p style="text-align: justify;"> <br /></p><p style="text-align: justify;"> <br /></p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-71980010842429165212023-09-04T22:54:00.005-07:002023-09-05T23:35:56.224-07:00Una storia di... Raoul<p> </p><p></p><p style="text-align: center;"><b>Le Tita vengono da Titanium.</b></p><p style="text-align: center;"><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPnqD0yfBcAe9LLyw831GSpN0PcobGXpcXdYNU8jWj87hQDJXH9v5mIw7WtatSqog4_ehuMqH_pW-dybnoHoJfRLtScIdDi-5IqMUgtKHOMi6V7-KdlG2WDm5Fdvl6IMHSkI-pH_-ZBYPiS3YsSognR8Qj7ViLLyTJRioEmoydLYLR9hFq-mn8RcctRnl6/s3264/20171002_164513.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3264" data-original-width="1836" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPnqD0yfBcAe9LLyw831GSpN0PcobGXpcXdYNU8jWj87hQDJXH9v5mIw7WtatSqog4_ehuMqH_pW-dybnoHoJfRLtScIdDi-5IqMUgtKHOMi6V7-KdlG2WDm5Fdvl6IMHSkI-pH_-ZBYPiS3YsSognR8Qj7ViLLyTJRioEmoydLYLR9hFq-mn8RcctRnl6/s320/20171002_164513.jpg" width="180" /></a></b></div><b><br /> </b><p></p><p style="text-align: justify;">Nello spazio profondo c'è un pianeta chiamato Titanium. Lo abitano delle Tita, sono delle specie di copertine / lenzuolini senzienti che si esprimono emettendo piccoli suoni musicali. Le Tita sono al comando di Raoul, Capo delle Forze Armate, un bimbo terrestre che è arrivato per vie traverso su questo lontano pianeta, prendendone il comando.</p><p style="text-align: justify;">Le Tita sono buone, svolazzano per il cielo e si attaccano agli altri abitanti del pianeta, spesso accompagnandoli al sonno, con il loro morbido abbraccio. Ci sono le Tita di mare, azzurre, le Tita di terra, gialle e anche alcune rare Tita rosa, il cui legame con gli elementi fondamentali del pianeta non risulta chiaro.</p><p style="text-align: justify;">Insieme alle Tita coesistono i Reptor, i soldati comandati dal Capo delle Forze Armate Raoul. I Reptor costituiscono l'esercito del pianeta e sono pronti a intervenire in maniera inesorabile e fulminea, nel caso di problemi che riguardino l'ordine pubblico oppure in situazioni di guerra, anche al di fuori dei confini del pianeta.</p><p style="text-align: justify;">Anche se il vero "braccio armato" dell'esercito, quelli più forti e pericolosi, sono i Velorcintis. Loro sono impiegati nelle azioni a maggior complessità e con i rischi più alti. </p><p style="text-align: justify;">Il pianeta Titanium è sorretto da un regime militare: il Capo delle Forze Armate Raoul vigila sulla coesistenza pacifica tra questi due / tre grandi gruppi presenti e su tutti gli altri che convivono pacificamente. A volte però, quando non è dell'umore giusto, il Generale può impiegare in maniera indiscriminata l'uno o l'altro gruppo per delle azioni che si possono definire "discutibili". Perché se i Velorcintis costituiscono il braccio armato, anche i Raptor e le Tita sanno difendersi più che bene al bisogno, usando, nel caso di queste ultime, l'attacco che stritola i possibili avversari. </p><p style="text-align: justify;">In ogni caso su Titanium, a parte qualche piccolo sconvolgimento, vige generalmente la pace, è un pianeta tranquillo, non molto diverso dalla Terra.</p><p style="text-align: justify;">Insieme a Raoul ci sono anche i suoi sottoposti che si occupano di settori specifici dell'organizzazione del pianeta. Questi ufficiali, però, sono stati sostituiti a seguito di alcuni sconvolgimenti interni. Ora si attendono i nuovi arrivi... </p><p style="text-align: justify;">Uno di questi è il Generale Gabriele, che si occupa dello sviluppo di un'arma potentissima, il Nemesis, una specie di mostro gigante che è (quasi) impossibile da fermare, una volta attivato, implacabile e distruttivo come pochi altri.<br /></p><p style="text-align: justify;"> <br /></p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-35884436258613349992023-08-29T07:01:00.015-07:002024-02-23T05:59:46.466-08:00Come cambiano le percezioni nel tempo<p style="text-align: center;"> </p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivp7JYl2FZSL2VcKxuUq1EGox1Jg9YCA5wUy4HFNmHnv8BgO-CZ5GG9aaQTyd3OhO7c_gWaaCd9m3zdDihWdxzpQz_RPlXbWNb7waZvxGorNaMkI40MJ3dfb950iHlGyc94AhRXvlHyCGbwNFJSm26xrlPPE0dNNQewEOFhCEIOBvuyNTUPR_9e32crFXx/s3920/DSC_0548.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2204" data-original-width="3920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivp7JYl2FZSL2VcKxuUq1EGox1Jg9YCA5wUy4HFNmHnv8BgO-CZ5GG9aaQTyd3OhO7c_gWaaCd9m3zdDihWdxzpQz_RPlXbWNb7waZvxGorNaMkI40MJ3dfb950iHlGyc94AhRXvlHyCGbwNFJSm26xrlPPE0dNNQewEOFhCEIOBvuyNTUPR_9e32crFXx/s320/DSC_0548.JPG" width="320" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"></p><p style="text-align: justify;">Qualche giorno fa pensavo, come spesso mi capita, al passato. Stavo riflettendo sulle pieghe che la vita aveva preso a seguito di alcune decisioni cruciali, però pensavo anche che il tempo, a volte, ci inganna, fornendoci delle impressioni che a posteriori fatichiamo a capire come siano state elaborate in determinati momenti.</p><p style="text-align: justify;">Cerco di spiegarmi meglio, anche se non è così semplice, devo entrare nella mente del "serial killer", quindi non si tratta di un percorso semplice, la logica è spesso contorta e il pensiero astratto domina quel poco di raziocinio che cerco di riscontrare nel percorso che mi ha condotto fino a qui. Senza tralasciare il fatto che, vivendo spesso di ricordi, almeno quando la testa è un pò più libera da pensieri di tipo organizzativo, trovare un filo conduttore che mi permetta di spiegare le mie riflessioni diventa quantomai complicato. Ecco, questo sta già mettendo le mani avanti, potrebbe dire un lettore che non mi conosce, eppure dietro una certa imperscrutabilità che mi contraddistingue, riesco a volte, probabilmente per una pura casualità, a compiere delle riflessioni che possono lasciare qualche spunto interessante.<br /></p><p style="text-align: justify;">Nello specifico penso a quando, intorno ai 20 anni, ho avuto la possibilità di diventare un tester di videogiochi per un'azienda tedesca, ma, preda dei miei demoni e delle mie paure, ho preferito rimanere nella "comfort zone" che mi ero costruito nella stanzetta dell'appartamento dove vivevo, un "hikikomori" a tutti gli effetti, prima ancora che il concetto venisse sdoganato. Due cose caratterizzavano la mia condizione di allora: una grande insicurezza e la paura di non essere accettato, in parte collegata alla prima. Mi sentivo inadeguato, incapace, senza quel barlume di ottimismo e senza quella voglia di mettersi in gioco che percepivo negli altri coetanei. Saranno stati sentimenti comuni alla mia generazione, in parte mutuati da una situazione economica parecchio difficile, per usare un eufemismo, diciamo anche che una certa mancanza di possibilità economiche dovute a una condizione familiare particolarmente complicata mi dava l'impressione di non avere i mezzi per poter combinare qualcosa di buono nella vita... Mi sentivo nella condizione di chi subisce il proprio destino, anziché di colui che prende la propria esistenza di petto, affrontando le cose con coraggio e abnegazione, nella speranza di ottenere il massimo risultato possibile.</p><p style="text-align: justify;">E pensare che ora mi sento esattamente il contrario di quello che ero allora... </p><p style="text-align: justify;">Ma, tornando al discorso delle percezioni, c'è stato un episodio che ha contribuito a cambiare le mie, nel senso che è servito a darmi quella spinta che è stata utile per spronarmi ad andare avanti e cercare un senso alla vita. Non che abbia cambiato le percezioni che avessi di me, però mi ha dato una visione di come ero percepito dagli altri, confermando nei fatti quanto pensavo, e questo è servito a farmi uscire dalla "comfort zone" che mi ero costruito. La mancanza di confronto con gli altri era il motivo di questi miei pensieri brutti. Bisogna sempre cercare qualcosa che ci permetta di relazionarsi alle altre persone, non si può "vivere sempre nella propria mente", si generano mostri che poi ci condizionano e forse è ciò che accade alle persone che sviluppano delle patologie mentali. Probabilmente in quel periodo ero molto vicino a sviluppare un pensiero ossessivo se non compulsivo, avevo dei mantra che mi ripetevo continuamente nella testa...<br /></p><p style="text-align: justify;">Avevo poi elaborato delle routine: tra queste la principale consisteva nell'uscire le domeniche mattina molto presto quando non c'era nessun pericolo di incrociare qualche coetaneo conosciuto del mio quartiere con il quale avrei potuto confrontarmi, mostrando come era penosa e vuota la mia esistenza. Lo facevo per andare dal giornalaio e prendere i giornali con gli annunci lavorativi e, se riuscivo a racimolare qualche soldo, un fumetto ogni tanto. </p><p style="text-align: justify;">Una mattina incrocio il fratello di un ragazzo che abitava nella casa di fianco alla nostra. Di solito non ci vedevamo mai, era giusto capitato che mio padre gli avesse dato un passaggio a scuola quelle (rare volte) che mi accompagnava quando ero piccolo. Quindi se ci incontravamo per sbaglio ci salutavamo appena...</p><p style="text-align: justify;">Eppure quello strano giorno in cui ci incrociammo per la strada, fu proprio lui a fermarmi. Sul momento mi ero anche un pò preoccupato, cosa cappero poteva volere da me questo semi-sconosciuto? Poi mi ha detto queste parole: "Esci solo di domenica, così non ti vede nessuno. Non vai mai in giro, sei chiuso nella tua stanzetta. Cerca di darti una mossa!". Queste parole mi spaventarono molto. Come faceva una persona che non frequentavo a sapere le mie abitudini e a dirmi esattamente com'era la mia vita...? Non so se fosse proprio lui a parlare oppure è capitato un transfert, anche se forse dal punto di vista della psicoanalisi non è il termine più corretto, ovvero la mia coscienza si era proiettata su quel ragazzo, che magari mi parlava di tutt'altro ma ero probabilmente arrivato a un punto di non ritorno: avevo bisogno che qualcosa o qualcuno mi sbloccasse e questo gli aveva fatto dire quello che serviva in quel momento per spronarmi... Però quell'episodio mi ha aiutato molto, con il senno di adesso è stato veramente il motore che mi ha portato a crescere e diventare quello che sono. </p><p style="text-align: justify;">Mi chiedo spesso se anche ad altri è capitato un evento nella vita che li ha fatti riflettere e ha dato loro lo sprone necessario per superare un momento difficile o semplicemente la forza per andare avanti... </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimmFeIwhMgBFQHRzW_Hyh6bnlm2xdxGdaKO3_K0rmun9Vw5q4hOAvmQf_GoJMn8qrgs8LfB71k2So8EjPNsJylFtsrgpMuLxtKUo6p_n2Vq4pMStHjTJrnI-iOHpDQQseack2bEulPxX1Su4iJRNH4Lku4wtjQ7_7UwoVU89RzD8T9eyCsshPQlYuyvAl8/s4608/IMG_20240222_134742_109.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4608" data-original-width="3456" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimmFeIwhMgBFQHRzW_Hyh6bnlm2xdxGdaKO3_K0rmun9Vw5q4hOAvmQf_GoJMn8qrgs8LfB71k2So8EjPNsJylFtsrgpMuLxtKUo6p_n2Vq4pMStHjTJrnI-iOHpDQQseack2bEulPxX1Su4iJRNH4Lku4wtjQ7_7UwoVU89RzD8T9eyCsshPQlYuyvAl8/s320/IMG_20240222_134742_109.jpg" width="240" /></a></div><p style="text-align: justify;">Eppure quelle poche parole dette in quello strano contesto hanno sortito l'effetto di darmi il coraggio necessario per dare una svolta a una vita che stava prendendo una brutta china. La verità è che la mancanza di confronto aveva alimentato le paure e insicurezze che penso tutti abbiano sperimentato nel corso dell'esistenza, però proprio il fatto di vedere e frequentare gli altri, soprattutto quando si hanno venti anni, permette di capire che bene o male siamo tutti sulla stessa barca. Qualcuno potrà iniziare il viaggio con un natante ben costruito, più sicuro e dotato di migliori ausili quando il mare diventa brutto, per continuare a utilizzare la metafora marinara. Altri avranno una bagnarola o se proprio va male un canotto (nel mio caso una zattera), però la capacità di riuscire a condurre in porto la propria vita è qualcosa che può essere appreso ma che richiede anche la volontà di provarci, di mettersi in gioco e di prendersi dei rischi.</p><p style="text-align: justify;">In quel periodo avevo sviluppato tante paure e ricercavo la serenità di un porto sicuro che però non mi ero costruito, era uno spazio che vivevo e condividevo ma che mi stava molto stretto; dentro di me sentivo di non avere i mezzi necessari, soprattuto mentali, per poter prendere la mia strada e sviluppare un percorso che mi avrebbe condotto a dei traguardi importanti. </p><p style="text-align: justify;">Diciamo che ciò che mi distingueva da altri coetani era l'assenza di cattiveria, la mancanza di quella fame, di quella rabbia che bruciava in altri molto più intraprendenti e forti, almeno in apparenza, di quanto mi sentissi io... </p><p style="text-align: justify;">In più in quegli anni, stiamo parlando della metà degli anni '90, era considerato disdicevole e non appropriato, soprattutto per un ragazzo, mostrare le proprie fragilità e insicurezze. Si veniva da un'epoca di uomini tutti d'un pezzo, il modello imperante, figlio degli anni '80, anche se un pò in disarmo, era il macho pregno di testosterone, sicuro di sé, con la sigaretta a mezza bocca e la battuta sempre pronta. Le persone timide e impacciate non erano ben viste, erano considerate deboli, fragili, insignificanti... Quindi avevo anche questo timore: anche se avessi trovato dei coetanei particolarmente empatici, difficilmente sarei riuscito a mostrare le mie insicurezze, proprio per il fatto di non essere capito e di essere frainteso, visto che non si ancora sviluppata una mentalità più aperta e inclusiva verso chi non era conforme ai modelli imperanti all'epoca. Gli "uomini sensibili" non erano previsti...<br /></p><p style="text-align: justify;">(Continua...)<br /></p><p style="text-align: justify;"> <br /></p><p style="text-align: center;"> </p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-26450486993375375682023-08-18T03:43:00.008-07:002023-08-21T05:47:58.786-07:00YAKUZA LIKE A DRAGON<p style="text-align: center;"> </p><p style="text-align: center;"><b>YAKUZA LIKE A DRAGON</b></p><p style="text-align: center;"><b>Impressioni sul gioco</b></p><p style="text-align: center;"><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Y70DxlLaAMzI8g2Eg7dLLy5joLt0xhW2zg7Gbkv-_TZKi7BMbnWQq9rcynaXZ9xDvECLptXnM6BDCr-HXZ7SSuXQxSChswQYIjV55-frCGV0u0T_eO8GtoMMBGZiC_xnb9V-p1UiIVCtiRU7HetFvkUudgd9_zdq8X61p69Wc9b2ms6xBUEU3pK85uFw/s320/-1604492833154.jpeg" width="320" /></b></div><b><br /></b><p></p><p style="text-align: justify;"><b>97 ore e 37 minuti.</b></p><p style="text-align: justify;">Non so perché ma i numeri sopra riportati, che corrispondono al tempo che ho passato su questo gioco, mi richiamano alla mente il discorso maranza che fa Vin Diesel nel film del 2001 "Compagnie pericolose", quello sulle 500 risse: "500 risse e poi puoi essere considerato uno a cui portare rispetto.
Servono per fare esperienza, per indurire la scorza; e così ho
cominciato (...)".</p><p style="text-align: justify;">Ecco, non dico che servano 500 scazzottate per apprezzare il sistema di combattimento a turni di questo gioco (stile rpg), devo però ammettere che c'è voluto un pò per abituarsi a questo cambio di ritmo, abituato com'ero all'immediatezza degli altri Yakuza, dove durante le risse si pigiavano i tasti del controller senza troppe strategie, sperando di inanellare la sequenza combo corretta... </p><p style="text-align: justify;">Ma partiamo dall'inizio, come si dovrebbe fare. Intanto abbiamo un protagonista diverso, rispetto ai capitoli precedenti: Ichiban Kasuga. Non voglio fare spoiler ma ha un destino abbastanza simile a quello del suo illustre predecessore Kazuma Kiryu. Anche lui è un ex yakuza che ha scontato un (lungo) periodo di prigionia per un crimine che non ha commesso e che si ritrova dopo anni nel suo quartiere dove deve sistemare alcune situazioni un pò spinose, con l'aiuto di personaggi che, come lui, hanno avuto fortune alterne nelle loro esistenze. </p><p style="text-align: justify;">A dire il vero ho impiegato un pò ad "affezionarmi" a questo nuovo personaggio, soprattutto perché all'inizio sembra un pò stupidotto e anche troppo sopra le righe; per fare sempre un paragone con il precedente, Ichiban risulta troppo impulsivo, mentre Kazuma faceva della calma la sua caratteristica principale. Ma quando poi si scopre che ha un grande cuore e inoltre è anche un pò caXXone, nel senso buono, allora si comincia a patteggiare per lui e per le vicende che lo coinvolgono, con un cast di aiutanti sempre più variegato e che hanno un "peso specifico" nei combattimenti, dal momento che partecipano attivamente alle battaglie.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="299" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOwb-3OziCtaD2Jp1-rbGkM3L4woPBqBoFHz_l0pmieaPIMXJGAGSQFI3-ItFyAwiB8cehRaXLoZtZliJRaKPVE-KRhyMSCxb-Amevs8DLeNytBlrC3rECs1b8KkyyY6LJNLsBAa0X5u8dNV_GuYj3GObRJ6Ja-O3q4Fbkz-SPnH_TRL61Xzo_MjXGiI1u/s1600/images.jpg" width="299" /></div><p> </p><p style="text-align: justify;">In ogni caso, una volta che si comincia a padroneggiare il sistema di combattimento, tutto diventa più semplice e immediato e la storia decolla, con alcune sub-quest decisamente divertenti, come la raccolta delle lattine o la scuola dove prendere le certificazioni, che richiede anche un certo grado di cultura, prevedendo domande sulla passata produzione videoludica di Sega (occhio a Sonic!)...</p><p style="text-align: justify;">Devo anche ammettere che lo avevo inizialmente giocato su Xbox One, dove la grafica era particolarmente bruttina, nonostante fosse stato realizzato per poter girare anche su tale macchina. In particolare si notava un effetto sgranato, tipico di alcuni giochi del passato per PS1 e PS2, che era probabilmente dovuto al fatto che erano presenti tante cose contemporaneamente sullo schermo, però la console faticava a supportare una risoluzione accettabile. Si poteva giocare, però l'effetto era alquanto bruttino. Per questo motivo l'ho abbandonato subito dopo averlo cominciato...<br /></p><p style="text-align: justify;">Con il passaggio su console di ultima generazione il discorso cambia completamente: la grafica migliora drasticamente, se poi si ha anche un pannello 4K, allora si apprezzano in particolare la fluidità e la risoluzione. C'è poco da aggiungere, per noi videogiocatori di vecchia data la grafica conta, al di là di quanto ci venga detto sulla giocabilità dei titoli... Rimane sempre il biglietto da visita delle produzioni, poi, sicuramente, se non ci sono contenuti a supportarla dà presto a noia. Però se, come in questo caso, si è appassionati dei mondi creati da Ryu Ga Gotoku Studio, con le loro trame fitte e articolate, a metà strada tra il serio e il parodistico, soprattutto per alcune trovate demenziali collegate alla cultura orientale che fanno sorridere, se prese nel verso giusto, allora stiamo parlando di uno dei migliori giochi mai realizzati, che terrà incollati al video per tante ore, almeno una cinquantina solo per finire la storia principale.</p><p style="text-align: justify;">Inoltre, ciò che dà un'indicazione del fatto che mi sia piaciuto un gioco, è il numero di trofei che ho accumulato giocandoci: in questo caso specifico sono quasi al 90%, quindi direi che potrebbe essere un buon indice di quanto mi abbia appassionato... Diciamo che da 65% in su reputo il gioco molto buono, da 85% in su lo considero un capolavoro...</p><p style="text-align: justify;">L'unico problema di questi giochi è che prima o poi finiscono... Nel mio caso la fine è dovuta alla difficoltà inumana richiesta per portare a termine la battaglia nella Millenium Tower finale. Pur avendo tutti i personaggi sviluppati al massimo livello e nonostante l'esperienza accumulata nelle 500 e passa risse precedenti, non riesco ad andare oltre il secondo scontro e non sono nemmeno un (video)giocatore così inesperto... Peccato veramente per tale sbilanciamento di difficoltà finale, che però non incide sulle vicende narrate, essendo parte di una sub-quest accessoria. </p><p style="text-align: justify;"><b>Conclusioni</b></p><p style="text-align: justify;">Sono di parte, ho iniziato con la saga di <b>Yakuza</b> ben 15 anni fa<b> </b>e da allora non ho più smesso. Certo, non tutti i capitoli sono stati al livello di questa produzione del 2020, però molti titoli mi sono rimasti nel cuore, in parte perché sono un appassionato della cultura e delle ambientazioni giapponesi, in parte perché mi sono affezionato a Kazuma Kiryu, un personaggio eccezionale sotto tutti punti di vista, che era l'ex-yakuza originale. In questa produzione compare anche in un piccolo ruolo che non voglio spoilerare e nonostante il carisma straripante del suo predecessore devo ammettere che il buon Ichiban, che qui riveste il ruolo di protagonista indiscusso, alla fine non sfigura affatto, anzi non vedo l'ora di iniziare una nuova avventura che lo riguardi (anzi sembra proprio che nel prossimo Like a Dragon: Infinite Wealth avremo la possibilità di giocare con entrambi)... </p><p style="text-align: justify;">Consigliatissimo a chi ama le storie complesse, ricche di colpi di scena, con ambientazioni urbane moderne sullo stile orientale, con l'unica pecca di avere a disposizione tante ore (almeno un'ottantina) per poterlo sviscerare completamente. <br /></p><p style="text-align: justify;"><b> </b><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-8410185407946433912023-08-17T05:15:00.003-07:002023-08-21T05:48:11.783-07:00L'orologio<p> </p><div class="story">
<h2 style="text-align: center;"> L'orologio</h2><h2 style="text-align: center;"> </h2><h2 style="text-align: center;"></h2><h2 style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUYWYCKR3Dy8xLkJFDHwG5fAPzshgpepzOvgqBgjBLQcHH6haQNRSO8913xBVSOBxg1X-c_5fLoz9HSroDnDWsLOaa2k-U04xWMhYMiwqZvHaxLA3Uzp3ydrCMjxtY1XbQTxJymP5ILjngoe72XYGlN57tQ84j-2nmJA6hw6m9MYfCMPGT3BrDuCU0ws5Z/s3920/DSC_1185.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2204" data-original-width="3920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUYWYCKR3Dy8xLkJFDHwG5fAPzshgpepzOvgqBgjBLQcHH6haQNRSO8913xBVSOBxg1X-c_5fLoz9HSroDnDWsLOaa2k-U04xWMhYMiwqZvHaxLA3Uzp3ydrCMjxtY1XbQTxJymP5ILjngoe72XYGlN57tQ84j-2nmJA6hw6m9MYfCMPGT3BrDuCU0ws5Z/s320/DSC_1185.JPG" width="320" /></a></div> </h2>
<p style="text-align: justify;"> Un'altra mattina. La solita banchina. Poche anime che
come lui si alzavano presto per andare al lavoro. Il treno era come
sempre in ritardo e lui era immerso nei consueti pensieri quotidiani.
Era un uomo realizzato: un buon lavoro, una moglie devota, un figlio che
adorava. Eppure si sentiva incompleto, irrealizzato. Come se, mentre
era intento a prendere un treno tutte le mattine, avesse a un certo
punto perso il treno della propria vita. E mentre guardava le stanche
lancette dell'orologio appeso al grigio muro della stazione, pensava a
come sarebbero state le cose se avesse preso altre decisioni e fatto
scelte diverse.
Quel vecchio oggetto era l'incarnazione dei suoi rimpianti: l'uomo
lo pregava ogni mattina di dargli una seconda scelta, di farlo tornare
indietro di venti anni, mantenendo inalterate la sua coscienza e le sue
esperienze. Sarebbe voluto ritornare a un periodo in cui si sentiva
pronto ad affrontare qualsiasi sfida il futuro gli avesse posto di
fronte. Purtroppo l'entusiasmo di quegli anni si era perso come
l'energia che sentiva ormai defluita dal suo essere, al pari di una pila
consumata arrivata alla fine della carica. Ma cosa gli era successo?
Quale era l'evento che aveva segnato e l'aveva condotto stancamente
a quella fermata? Purtroppo l'orologio ascoltava i suoi pensieri ma non
rispondeva. In tanti anni era sempre rimasto impassibile alle sue
richieste. Il treno stava arrivando, il suono della motrice era sempre
più forte. L'uomo si rivolse ancora una volta all'orologio per una
risposta, poi se ne andò. </p>
<p> </p>
<p><b>Pubblicato originariamente sul sito:</b> <i>www.parolata.it </i>in data 8 dicembre 2015.</p>
</div>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-36154441506633821882023-08-17T05:11:00.007-07:002023-08-21T05:48:21.544-07:00Ritorno a casa<p> </p><h2 style="text-align: center;"> Ritorno a casa</h2><h2 style="text-align: center;"> <br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPkNPmo1wAk9ZCgGdik6CoVwt-J2oWa7Exo0oqH7RyknrF9SRqC2es85j-5Br2FuuzPaLn6FCbDu6i9MlTLqU7YjH1vIPm01Wnpa9DqFU1WdaUiIW9rXkzCRxYIQNYNZetY2ibtLGN3jOGqXxVKe2pJJzy--0e9Hg61jMjgtWhzj1jpaqc-G8hbJ6KgVKt/s3920/DSC_1186.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2204" data-original-width="3920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPkNPmo1wAk9ZCgGdik6CoVwt-J2oWa7Exo0oqH7RyknrF9SRqC2es85j-5Br2FuuzPaLn6FCbDu6i9MlTLqU7YjH1vIPm01Wnpa9DqFU1WdaUiIW9rXkzCRxYIQNYNZetY2ibtLGN3jOGqXxVKe2pJJzy--0e9Hg61jMjgtWhzj1jpaqc-G8hbJ6KgVKt/s320/DSC_1186.JPG" width="320" /></a></div><br /></h2>
<p style="text-align: justify;">Il treno stava arrivando, la voce metallica ed impersonale lo aveva annunciato da pochi secondi.<br />
Lui era sulla banchina, in mezzo alla gente abbronzata e
silenziosa che si preparava per il ritorno a casa. Lei era lì, accanto a
lui, mezza addormentata, lo sguardo assente e distante.<br />
Sentiva la sua presenza ma la percepiva come vacua,
sfocata, quasi Lei fosse un fantasma che si trovava per caso a
condividere un pezzo di banchina insieme a Lui.<br />
Si ritrovò a pensare che i quattro giorni passati
insieme si erano conclusi come sette anni prima. Un nulla di fatto. Ma
questa volta qualcosa era cambiato. Loro erano cambiati. Le loro vite
avevano preso due pieghe diverse ed ormai erano due binari che non si
sarebbero più incontrati.<br />
Eppure aveva sperato fino all’ultimo in un gesto, una
parola che gli avrebbero fatto capire che erano le stesse persone di
quell’estate lontana, indecise sulla vita e sul futuro ma unite da un
legame profondo e intenso che avevano paura di rivelare.<br />
Invece quelle poche ore gli avevano fatto capire che erano cambiati ed anche tanto.<br />
Lui si era impegnato in una relazione con una ragazza
madre, avevano preso casa insieme e presto si sarebbero sposati. Aveva
deciso di fare il padre di un figlio non suo che però amava moltissimo e
capiva di aver trovato una donna seria, matura ed affidabile che lo
avrebbe amato fino alla fine dei suoi giorni, od almeno ci avrebbe
provato.<br />
Nonostante questo sapeva che se avesse dato un’occhiata
con un microscopio nel profondo del suo cuore avrebbe trovato ancora un
posticino dove c’era Lei che soggiornava. Sapeva che ogni volta che la
vedeva, le parlava e scherzavano insieme tutte le sue certezze
iniziavano a vacillare, il dubbio che Lei fosse la persona unica e
giusta per la vita lo assaliva con prepotenza.<br />
Non poteva mentire a sé stesso, lo sapeva, era ancora innamorato di lei.<br />
Purtroppo non esisteva un interruttore per spegnere le
emozioni che provava e nemmeno il tempo avrebbe cambiato i sentimenti
verso di Lei. Sette anni prima, quando si erano avvicinati, Lei aveva
deciso di chiudere i rapporti e non si erano più visti né sentiti per
più di 30 mesi.<br />
Questa decisione unilaterale e non condivisa lo aveva
ferito profondamente, ma poi aveva capito che era un meccanismo di
difesa che Lei aveva messo in atto perché si sentiva troppo dipendente e
legata a Lui.<br />
Nonostante questo, allora, perché continuava a
rappresentare qualcosa per Lui? Possibile che non gli fosse ancora
chiaro che Lei non lo voleva, non lo desiderava, non era pronta a
trasformare la loro strana relazione in qualcosa di più intimo e
profondo?<br />
Soprattutto adesso che un abisso si era creato tra di
loro. Ora che Lei era cambiata, cominciando a frequentare gente vacua e
superficiale, il cui unico interesse nella vita era costituito dal
divertimento sfrenato, senza scopo, giusto per spegnere il cervello e
non pensare più a niente. Forse per cercare di colmare il vuoto che
sentiva dentro aveva cominciato a circondarsi di persone inconsistenti.<br />
Diceva che non sopportava più le responsabilità e i
doveri che le condizionavano l’esistenza e che le provocavano ansia.
Aveva bisogno di gente che le facesse dimenticare quanto era diventata
opprimente la sua vita.<br />
Lui vedeva le luci del treno in lontananza. In
quell’esatto momento realizzò che non si sarebbe mai più visti, che la
loro non-storia, mai cominciata, era destinata a trovare fine su quella
banchina in mezzo a gente assonnata e taciturna.<br />
Poi, ad un certo punto, mentre sentiva il fischio e
cominciava ad intravedere i primi vagoni, gli venne in mente un momento
del loro passato. Sette anni prima un gesto di Lei, che non aveva mai
saputo interpretare, gli aveva fatto credere che si potesse innamorare
di Lui.<br />
A casa sua, un pomeriggio, mentre si riposava disteso
sul divano, Lei si era avvicinata e si era messa accanto, immobile,
occupando lo spazio libero sulla seduta. Senza dire una parola era
rimasta così per un periodo che non sapeva quantificare, i loro corpi
che si sfioravano appena, i loro fiati impercettibili nella penombra di
un pomeriggio di fine estate.<br />
Quel gesto gli aveva cambiato l’esistenza. In quel
momento era come se le loro anime fossero uscite dagli involucri che le
contenevano ed avessero comunicato per la prima volta. I loro spiriti si
erano elevati al di sopra delle loro esistenze e avevano cominciato a
parlare un linguaggio universale, chiarendo ciò che non avevano mai
avuto il coraggio di dirsi quando erano racchiuse dentro i loro
contenitori di carne. E mentre si parlavano e si sfioravano, finalmente
libere dagli impulsi carnali, le loro anime avevano fatto l’amore,
consumandosi l’una nell’altra.<br />
Il ricordo di quel pomeriggio gli balenava negli occhi
mentre assaporava ancora quella sensazione di purezza e quell’energia
potente che li aveva uniti per quel tempo indefinito. Ma sapeva anche
che nel corso della loro vita non sarebbe più successo di comunicare
così profondamente con Lei e che ormai erano diventati due pianeti
talmente distanti da appartenere a galassie differenti.<br />
Il treno si era appena fermato e Lui cercava di trovare le parole giuste per dirle addio.<br />
Voleva dire è stato bello averti qui per questi pochi giorni ma sapeva di mentire a sé stesso ed a Lei.<br />
Avrebbe voluto tornare indietro nel tempo a sette anni
prima e comportarsi diversamente, provare strade diverse, ma sapeva che
non era possibile e che la vita gli aveva concesso la possibilità di
stare con Lei ma ormai aveva sprecato la sua occasione.<br />
Senza dire una parola e con gli occhi pieni di lacrime la baciò sulle guance e salì sul treno.<br />
Decise di non voltarsi indietro e di non guardare dal finestrino fino a quando il treno uscì dalla stazione.</p><p><b>Pubblicato originariamente sul sito: </b><i>www.parolata.it</i> in data 4 settembre 2013. </p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-90108600583169681372023-08-14T05:37:00.009-07:002023-08-30T03:58:19.552-07:00Come la serie Ryū ga Gotoku mi appassioni tanto per dei buoni motivi...<p style="text-align: center;"> </p><p style="text-align: center;"><b>YAKUZA: LIKE A DRAGON</b></p><p style="text-align: center;"><b>(<i>Guarda papà sono un drago!! P.s.: non è la traduzione...</i>) <br /></b></p><p style="text-align: center;"><b>Ovvero: come <span>la serie Ryū ga Gotoku</span> mi appassioni tanto per dei buoni motivi...</b></p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix-vpu-ng97O4EKmqK2VKfSy_kx9UoKGm4vVtz7ZLYHdJeV7200u1uGD9Y8mdXRA1K1JnTmPSXc07Akr1xGG0LD_PjaVZAYJNs8mFZgRKjyPj66Wtdq3W2s_Pm-Az6LkukJmD0P0ouFVof1cdFP_sSszo4_AOWeLpAsuwTpc1AynWJr2HuujqmeR9YATwW/s1600/c5f74fdb-8bb3-4470-882e-29fb33928e46.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1600" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix-vpu-ng97O4EKmqK2VKfSy_kx9UoKGm4vVtz7ZLYHdJeV7200u1uGD9Y8mdXRA1K1JnTmPSXc07Akr1xGG0LD_PjaVZAYJNs8mFZgRKjyPj66Wtdq3W2s_Pm-Az6LkukJmD0P0ouFVof1cdFP_sSszo4_AOWeLpAsuwTpc1AynWJr2HuujqmeR9YATwW/w400-h150/c5f74fdb-8bb3-4470-882e-29fb33928e46.jpg" width="400" /></a></div><b> </b><p></p><p style="text-align: justify;">Ricordo ancora, era l'autunno del 2008, un periodo della vita travagliato, fatto di molte esperienze e anche di cambiamenti che avrebbero segnato il resto della mia esistenza. </p><p style="text-align: justify;">Non avevo ancora rivisto la mia futura moglie e frequentavo una donna separata molto più matura e grande di me, era quasi una fidanzata-chioccia e sebbene l'amassi tanto, capivo che con lei non avrei avuto un futuro, almeno non quello che prevede di costruire una famiglia insieme, dal momento che lei aveva già due figli grandi. C'erano diversi segnali che mi facevano vacillare, ma ancora non avevo realizzato che si rendeva necessario dare una svolta definitiva alla mia vita. </p><p style="text-align: justify;">Proprio il secondo capitolo di questa serie di giochi mi ha dato la forza per cominciare una nuova esistenza e lasciarmi tutto alle spalle, un pò come il suo protagonista principale, <span><b>Kazuma Kiryu</b>, che (senza fare spoiler per chi non conoscesse le vicende dei videogiochi) ha scelto la via più lunga e difficile per liberarsi del giogo imposto dalla sua appartenenza a una famiglia della yakuza, riuscendo però ad avere alla fine quella libertà che le dinamiche famigliari, intese come famiglia mafiosa, non gli avrebbero permesso...</span></p><p style="text-align: justify;"><span>Ecco, se c'è una cosa che un videogioco può fare, se preso come "esperienza di vita" che va oltre il semplice passatempo, si può vedere come qualcosa che aiuta a riflettere e a volte, come nel mio caso, fa maturare delle decisioni che non si aveva il coraggio di prendere ma che con il senno di poi sono da considerare come quelle inevitabili, se non anche corrette, almeno nell'ottica di un'esistenza che possiamo considerare ordinaria...</span></p><p style="text-align: justify;"><span> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEico7JLjCFy-d-TnDm4lOD7lGNHU6xnTMVMHD8kYQM8j6zSOOv0EYi_8Oelzsek1FZATEHAUhZylqawx1M62Wv0mJgRgd5lJ1E9RSNzRuMnZK7vLB6aRA566S5Ps44CyXXDaEznLpPniw0iWZl0kzpKMyczsP2-RFzL1xgiP_94m6O50J1L84fNDMKt8XzS/s311/Yakuza_like_a_dragon_cover_art.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="311" data-original-width="230" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEico7JLjCFy-d-TnDm4lOD7lGNHU6xnTMVMHD8kYQM8j6zSOOv0EYi_8Oelzsek1FZATEHAUhZylqawx1M62Wv0mJgRgd5lJ1E9RSNzRuMnZK7vLB6aRA566S5Ps44CyXXDaEznLpPniw0iWZl0kzpKMyczsP2-RFzL1xgiP_94m6O50J1L84fNDMKt8XzS/s1600/Yakuza_like_a_dragon_cover_art.jpg" width="230" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;"><span>Un videogioco può aiutare una certa introspezione, non fine a sé stessa, ma inserita nel contesto sociale in cui si vive quotidianamente, sebbene le dinamiche del gioco si svolgano in realtà molto distanti dalle nostre. Ma proprio il linguaggio universale che è alla base delle produzioni videoludiche, se si ha la voglia e la costanza di provare a coglierlo, andando al di là degli stereotipi e dei pregiudizi che spesso vengono associati al medium, tale linguaggio, dicevo, è in grado di fornire delle risposte che magari non si cercavano ma che in realtà erano alla base dei dubbi esistenziali che fanno parte delle nostre esistenze.</span></p><p style="text-align: justify;"><span>Nel mio caso, Yakuza 2, il secondo capitolo che vede protagonista il nostro ex-yakuza tuttofare, mi ha concesso quel coraggio che non riuscivo a trovare per chiudere un capitolo della vita che allora mi rendeva felice ma che sapevo dentro di me che non sarebbe destinato a durare. </span></p><p style="text-align: justify;"><span>Il mio problema principale è che non mi manca il coraggio, però tendo a "fossilizzarmi" quando mi trovo in determinate situazioni, un pò per una sorta di pigrizia mentale, un pò perché a volte risulta anche piacevole crogiolarsi nel proprio <i>status quo</i>, senza per forza dover pensare agli sviluppi futuri o alle implicazioni di determinate scelte (o "non scelte" come stava avvenendo nel mio caso)...</span></p><p style="text-align: justify;"><span>Però, a volte, la vita ci pone di fronte a dei bivi e spetta a noi capire quando ci sono questi momenti topici, perché poi si corre il rischio di perdere il treno giusto e di passare un'esistenza triste, fatta di rimpianti... Kazuma Kiryu, nel suo rapportarsi con la figlia acquisita Haruka Sawamura, mi ha fatto capire quanto sarebbe stato bello essere padre a mia volta e poter trasmettere qualcosa, anche se si trattava di poca cosa, delle mie qualità ed esperienze a un piccolo Brovidino... <br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span>Qualcuno potrebbe sollevare il dubbio dei motivi per cui ho trovato conforto in un videogioco piuttosto che in persone reali. Purtroppo non ho la risposta giusta a questo quesito: probabilmente allora frequentavo persone che non avevano la giusta "empatia" per comprendere il mio stato di crisi e di incertezza. Probabilmente la colpa è anche mia per la mia atavica incapacità ad esprimere i sentimenti e le emozioni con le persone più vicine, preferendo, piuttosto, tenere tutto dentro... </span></p><p style="text-align: justify;"><span>Nonostante queste considerazioni, devo </span><span>però </span><span>ammettere che se non avessi provato questo capitolo, forse non avrei vissuto le stesse emozioni e non sarei arrivato alle stesse conclusioni... Quindi dentro di me sento di dover molto a chi ha realizzato il personaggio e il gioco, dando a entrambi qualcosa di più di una semplice trasposizione di dinamiche esplorative e di combattimento, ma permeando il tutto di una personalità e profondità tali che non si poteva rimanere indifferenti, come è capitato a me. </span></p><p style="text-align: justify;"><span>Giocando poi le trasposizioni successive mi sono accorto che io e Kazuma abbiamo molto in comune, ma questa è un'altra storia che merita successivi approfondimenti...</span> </p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-7268477652071922722016-10-28T06:11:00.005-07:002023-08-21T05:44:01.248-07:00Fallout 4 - Impressioni di gioco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyxtYJhR0xZD3EsLRXg6tLneGwrmKAi0EPoJ3DDkBZHitL1qrtcvsaEhgeeWcVLfLByxR_il-RaYb-x-ESUcu0gGySboMiH3Zaxe0ifjI9bJ972baNyMQdUS28cSrpPI0C_Z4BPtuPxq_2/s1600/Fallout_4_cover_art.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyxtYJhR0xZD3EsLRXg6tLneGwrmKAi0EPoJ3DDkBZHitL1qrtcvsaEhgeeWcVLfLByxR_il-RaYb-x-ESUcu0gGySboMiH3Zaxe0ifjI9bJ972baNyMQdUS28cSrpPI0C_Z4BPtuPxq_2/s1600/Fallout_4_cover_art.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
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<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per chi si avvicinasse per la prima volta in assoluto a questo ultimo (al momento in cui scrivo) capitolo di una serie molto amata e seguita urge il suddeto avvertimento: Fallout 4 è un grande gioco, in tutti i sensi, ma anche molto complesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
All'inizio è quasi spiazzante, per la mole di cose che si deve fare e per tutte le quest e subquest proposte. Ci vogliono circa 10 / 15 ore solo per capirci qualcosa e orientarsi sul dove andare e con chi interagire per proseguire nella storia (e ve lo dice uno che già padroneggia abbastanza bene le avventure create da Bethesda Soft. avendo giocato e rigiocato Fallout 3 e Fallout: New Vegas, sebbene quest'ultimo sia stato sviluppato da <span>Obsidian Entertainment</span>). </div>
<div style="text-align: justify;">
In particolare la mappa di gioco risulta colma di locazioni da esplorare e luoghi da scoprire che la riempiranno mano a mano sempre di più (partendo dalla spoglia situazione inziale costituita esclusivamente dal Vault 111 e consentendo poi di utilizzare l'opzione di spostamento rapido tra un luogo e un altro) e ben presto il giocatore sarà reclutato da una delle fazioni presenti nel gioco (costituite dai Minutemen, dalla Confraternita d'Acciaio, dai Railroads, dall'Istituto, solo per citarne alcune) per svolgere compiti specifici in loro favore, al fine di ottenere la supremazia politica e territoriale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche la radio sarà parte attiva delle missioni proposte, dal momento che, in base alle location, ci saranno particolari richieste di aiuto presenti su determinate frequenze che richiederanno al giocatore di sintonizzarsi e di compiere determinate azioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Diciamo subito che l'iniziale spiazzamento è dovuto l'interfaccia un pò meno, a mio avviso, "user friendly" rispetto alle avventure precedenti...</div>
<div style="text-align: justify;">
Risulta un pò complicato destreggiarsi, almeno all'inizio, a meno di non utilizzare, come detto, l'utile mappa, sempre molto completa e di facile lettura. Ma forse si tratta di una scelta di design da parte degli sviluppatori per immergere ancora di più il giocatore nella difficile realtà che hanno concepito.</div>
<div style="text-align: justify;">
Onestamente tale scelta mi ha un pò precluso il divertimento e la voglia di giocare durante le prime ore di avvicinamento al gioco . L'ho trovata un pò forzata, quasi che volessero aumentare artificiosamente il numero delle ore richieste al giocatore per padroneggiare il gioco e le sue dinamiche. In particolare le informazioni presenti a video non sono particolarmente chiare e di facile lettura e obbligano a passare frequentemente al Pipboy.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il mitico Pipboy è l'essenza dell'interfaccia di tutti i Fallout: un computer da polso che racchiude in sé tutte le informazioni significative per il giocatore, quindi il livello di salute, l'inventario di armi, oggetti e cibo, la mappa, la radio e l'elenco delle missioni unitamente a molte altre informazioni (come il livello di sviluppo del proprio personaggio, costituito da vari parametri).<br />
Ritorna anche il sistema di puntamento S.P.A.V. che permette di mirare a parti specifiche dei nemici durante i combattimenti ma che è possibile utilizzare solo quando la barra dei punti è piena (tali punti si consumano progressivamente mano a mano che si utilizza tale sistema, ma si ricaricano anche molto velocemente mentre il personaggio rimane fermo). </div>
<div style="text-align: justify;">
Comunque, superato lo scoglio iniziale costituito dal capire come muoversi e cosa fare, presa un pò di confidenza ed acquisita un pò di esperienza (che ci consente anche di non morire ogni volta che incontriamo un nemico) il gioco comincia a dipanarsi in tutta la sua maestosità, proponendoci situazioni e intrecci sempre più interessanti (anche se non particolarmente originali). In particolare il fatto di aggregarsi ad una fazione rispetto ad un'altra influenzerà lo scorrere degli eventi e condurrà ad un finale specifico a seconda della strada perseguita nel corso dell'avventura e delle scelte morali che si saranno prese.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma partiamo dalla storia principale: il presupposto è quello di un futuro distopico, prodotto di una guerra termonucleare che negli anni '50 ha quasi condotto l'umanità all'estinzione, relegando i pochi (ricchi) fortunati a salvarsi in grandi strutture sotterranee, i vault, mentre la terra è diventata una landa desolata e profondamente trasformata nella flora e nella fauna a causa dei nefasti effetti delle radiazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Avendo il protagonista comprato da un venditore porta a porta (!) un posto per sé, la moglie e il figlio, all'inizio della deflagrazione atomica gli è stato permesso di entrare in una di queste strutture sotterranee e di essere chiuso in una capsula in animazione sospesa, cosa che gli ha concesso il lusso non solo di non invecchiare ma anche di evitare di diventare preda delle famigerate radiazioni che saranno poi una variabile di cui tener conto nel corso dell'esplorazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Durante il suo sonno criogenico, alcuni "predoni" sono però riusciti ad introfularsi nella struttura dove hanno provveduto ad uccidere la moglie e hanno avuto anche la bella idea di rapirgli il giovane figlio. Il protagonista assiste impotente a questa scena dalla propria capsula ma non riesce a liberarsi, fino a quando un evento esterno non gli permette di "staccarsi" e di cominciare la sua quest alla ricerca del figlio perduto. Peccato che siano passati circa 200 anni da quando è stato incapsulato, nonchè una manciata (ma anche qualcosa di più) di anni da quando il figlio è stato rapito e il suo mondo sia parecchio cambiato (in peggio).</div>
<div style="text-align: justify;">
Fortunamente in suo aiuto arriveranno diversi comprimari controllati dal computer, con le fattezze iniziali di un cane lupo, quindi di un sintetico che ha assunto la simpatica personalità di un investigatore privato degli anni '40 (Nick Valentine, che poi è il mio comprimario preferito), di altri robot e umanità di varie specie. Insomma sarà assistito e in parte condotto per buona parte della storia (questo fatto per ovviare, a mio avviso, alle deficenze dell'interfaccia).<br />
Anche la componente legata all'adesione alle varie fazioni in gioco aumenta di parecchio la longevità per cercare di capire come si dipanerà l'eventuale finale determinato dalle scelte effettuate, a patto, però (se non si vuole rigiocare da capo tutta l'avventura, si parla di diverse decine di ore) di salvare prima di determinati punti, comunque ben evidenziati da una specifica schermata che avverte che la scelta della fazione con cui si decide di proseguire comporta il fatto di essere considerato un nemico di quelle rimanenti. Fino a tali punti è possibile svolgere le attività mantenendo una certa neutralità, ma procedendo oltre non si può più ritornare sui propri passi (a meno di avere un salvataggio specifico).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Conclusioni:</b> chi ha giocato (ed apprezzato) i precedenti capitoli non sarà deluso da questa nuova avventura. Nonostante l'inizio possa essere un pò ostico, superato lo scoglio iniziale il giocatore si troverà immerso in un mondo vivo e suggestivo, dove le scelte fatte influenzeranno il proseguo della storia. Unica pecca risulta il comparto grafico che non è migliorato molto (almeno su Xbox One) rispetto ai prequel pensati sulle piattaforme della scorsa generazione; sembra quasi un upgrade della grafica della scorsa generazione, ma non tocca certo particolari vette estetiche; gli sviluppatori potevano fare qualcosa di più, ma ciò comunque non preclude la fruizione e il divertimento. Consigliato a tutti gli amanti delle avventure basate sull'esplorazione e che richiedono tante ore per essere apprezzate e padroneggiate in tutta la loro vastità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOs6PE8yF74XIoD6CBxPIkbPYxXjtI4xgu0370Oh0LrPC6XucY_y_U0JhJBZYqevZQEB1Xu3uzh07UT1I8NFTGfGC3gpEbIPi12Qd2X9AY8Z5eLDZMPNO0jxa4oqMYvHjfS8BCyEGIPubF/s1600/maxresdefault.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOs6PE8yF74XIoD6CBxPIkbPYxXjtI4xgu0370Oh0LrPC6XucY_y_U0JhJBZYqevZQEB1Xu3uzh07UT1I8NFTGfGC3gpEbIPi12Qd2X9AY8Z5eLDZMPNO0jxa4oqMYvHjfS8BCyEGIPubF/s320/maxresdefault.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-65550437939527868522016-06-07T06:42:00.002-07:002023-08-17T05:25:52.318-07:00XENOBLADE CHRONICLES X - Recensione per Wii U<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoBodyText">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoBodyText">
<br /></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Buongiorno a tutti,</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">tra un impegno e l’altro volevo scrivere di un videogioco
per Wii U che è uscito a inizio Dicembre dello scorso anno e che mi sta
entusiasmando parecchio: Xenoblade Chronicles X.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Per i meno esperti faccio una breve introduzione per darvi
un’idea più chiara su cosa stiamo parlando. </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Innanzitutto vi racconto di come è nata la mia passione
per i videogiochi: ho iniziato quasi trentacinque anni fa grazie a mio padre che per Natale
mi regalò il mitico VIC 20 della Commodore, uno dei primi Personal Computer
accessibili al grande pubblico (quelli precedenti avevano prezzi proibitivi e
non erano studiati per essere “user friendly”). Grazie a questa prima
scatoletta attaccata alla tv in bianco e nero di cui disponevamo, io e mio
fratello Enrico, aiutati da una grande fantasia, ci immergevamo in mondi
virtuali sempre diversi e pieni di fantastiche sorprese.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">La grafica era ridicola (rispetto alle produzioni attuali)
e l’interazione con ciò che si vedeva a schermo molto limitata ma questo non ci
impediva di spenderci alcune ore della giornata per cercare di venire a capo
delle avventure che affrontavamo (anche solo per capire i controlli dei personaggi!). Tra l’altro, essendo ancora agli albori
l’industria dei videogiochi da casa, tutto il materiale era in Inglese e questo
era anche un incentivo per imparare la lingua di Albione e cercare di espandere
l’esperienza di gioco.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">In questi ultimi anni, tra una cosa e l’altra
e potendo dedicarle sempre meno tempo, ho continuato ad alimentare questa mia
passione, passando attraverso svariati sistemi casalinghi e provando differenti
tipologie di giochi, per cui, con la massima umiltà, posso dire di aver
maturato una certa esperienza, sicuramente influenzata dai gusti personali
(cinema e fumetti soprattutto). </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Tornando al titolo di cui voglio parlare posso dire che si
tratta di un classico jrpg, ovvero un “japanese role playing game”: un gioco di
ruolo di stampo tipicamente giapponese, basato sullo sviluppo delle
caratteristiche del proprio personaggio e del gruppo di individui (il party)
che lo accompagna nel corso di una storia molto lunga e coinvolgente. </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Questo tipo di giochi comporta che ci sia un mondo molto
vasto da esplorare, che si eseguano diverse azioni (di solito combattimenti ma
ci sono anche altri obiettivi) legate a delle missioni che permettono di
progredire nella storia principale fino all’epilogo conclusivo (che poi
permette di continuare ad interagire ed esplorare il mondo senza soluzione di
continuità, quindi in teoria il gioco non finisce mai). </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Quindi si parte da un personaggio “grezzo” che ha delle
caratteristiche fisiche e delle abilità molto limitate che migliorano nel corso
della storia mano a mano che si affrontano i diversi capitoli della vicenda,
affrontando i nemici più semplici e poi passando ai boss sempre più potenti
(che rilasciano anche maggiori ricompense) e svolgendo le quest principali e
secondarie che il gioco ci propone.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Naturalmente se il personaggio non raggiunge un certo
livello non può affrontare determinate missioni, quindi per progredire nella
storia occorre che abbia acquisito delle caratteristiche tali da permettergli
di sbloccare i capitoli successivi. </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Detto così sembra qualcosa di abbastanza complesso e
macchinoso ma vi posso assicurare che dopo un momento iniziale di imbarazzo
dovuto alla vastità delle cose che si possono fare e gestire, una volta che ci
si è presa la mano e ci si è immersi nel mondo tutto comincia a dipanarsi in
modo naturale e si viene completamente assorbiti dalla storia e dalla voglia di
far progredire le statistiche che riguardano il proprio personaggio e di vedere cosa gli sviluppatori abbiano
messo in serbo per noi.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Xenoblade Chronicles X è sviluppato da Monolith Soft, una
software house giapponese, che ha iniziato la sua attività alla fine degli anni '90 e si
collega idealmente (anche se dal punto di vista della storia non ci azzecca
nulla, perché ogni capitolo è separato dagli altri) alle altre avventure
uscite che richiamano il titolo di questa ultima fatica (Xenogears, ecc.), come struttura generale di gioco, caratterizzazione dei personaggi, sviluppo
delle missioni e approccio richiesto al giocatore.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><br clear="all" style="break-before: page; page-break-before: always;" /></span></span>
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: 12pt;">
</span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Certo, il fatto che le attuali piattaforme di gioco e i
supporti digitali consentano l’elaborazione di un numero superiore di dati e di
informazioni ha permesso di aumentare l’esperienza, includendo mondi dalle
dimensioni sempre più ragguardevoli, un numero maggiore di missioni e
arricchendo il comparto grafico e sonoro fino a raggiungere livelli di assoluta
eccellenza (come in questa ultima fatica). </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">La parola che viene in mente pensando a questo gioco è
vastità. La storia si svolge su un pianeta, Mira, caratterizzato da cinque
contenti diversi, dalle ambientazioni vastissime, estremamente popolati dal punto di visto della flora e della
fauna e interamente esplorabili.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">L'umanità è stata attaccata da una razza
aliena che ha invaso la Terra e solo una grande astronave, la Balena Bianca, è
riuscita a fuggire indenne dal nostro pianeta prima che venisse spazzato via e a
rifugiarsi su questo nuovo avamposto per l’umanità. </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Peccato che gli alieni siano riusciti a danneggiare
l’astronave prima che potesse atterrare e per questo motivo si è verificato un
atterraggio d’emergenza che ha causato la morte di molti occupanti,
schiantatisi durante le disperate operazioni che si sono rese necessarie. </span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Di qui inizia l’avventura del nostro personaggio (il cui
aspetto, nonché il nome, è completamente configurabile tramite un apposito
editor ad inizio del gioco, questo è forse l'unico neo del gioco in quanto si poteva fare di più dal punto di vista della caratterizzazione del personaggio). Il nostro alter ego è trovato ancora vivo in una capsula che si è
staccata dalla nave madre ed è così prontamente reclutato da Elma, la
coprotagonista della storia che lo conduce a New Los Angeles.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Dopo un breve periodo di spaesamento (in tutti i sensi) e
di addestramento il personaggio verrà assegnato ad una unità militare chiamata
B.L.A.D.E. che lo autorizzerà ad esplorare liberamente il nuovo mondo in cerca
di nuovi manufatti e di diverse locazioni e di sviluppare nel contempo le
tecniche di combattimento ed il proprio equipaggiamento, svolgendo le diverse
missioni che mano a mano si presenteranno. Ad un certo punto, poi, dopo aver
conseguito la patente (!) il nostro eroe avrà accesso a degli esoscheletri
potenziati da combattimento (sullo stile di Gundam, Patlabor o Robotech per chi è
vecchietto come me, oppure Evangelion per chi è più giovane) che lo
renderanno una vera macchina da guerra, con una potenza di fuoco esagerata.</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Diciamo che una volta ottenuti tali mezzi (tra l’altro
resi benissimo, con un mecha design davvero ispirato) si entra nella fase più
calda del gioco e i combattimenti sono molto più appaganti e divertenti.
Peccato che al sottoscritto ci siano volute quasi quaranta ore (!) per pervenire
a tale risultato e vi posso dire che non è stata una passeggiata. Il problema
dei jrpg è proprio il fatto che non sono per nulla semplici e che richiedono
molto tempo per essere padroneggiati e sviscerati in tutte le loro componenti,
però se si ha la voglia e la pazienza di farlo, possono dare grandi ricompense
ed enormi soddisfazioni e Xenoblade non fa certo eccezione in tal senso.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><b>MODUS OPERANDI</b></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Ho giocato su Wii U per 80 ore, sono al livello 50, ho
comprato 6 skell e ho completato la storia principale (ma non ancora tutte le subquest, che richiedono un grande esborso di tempo...).</span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span><br /></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span><b>VERDETTO</b></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span><span style="font-size: 12pt;">Si tratta sicuramente di un gioco eccezionale, vastissimo come
ambientazioni e ricco di cose da fare. Non è certo per tutti (e soprattutto non
lo consiglierei ai bambini, sia per le tematiche trattate sia perché richiede
grandi dosi di pazienza e molta dedizione, quindi una fruizione che non è molto
immediata, inoltre non è localizzato in italiano, tranne per i sottotitoli), però una volta entrati nell’ottica si può gustare appieno
un’esperienza che non ha pari dal punto di vista ludico. Unica pecca la storia
che rispetto ad altre produzioni di Monolith Soft è un po’ sottotono e per lo
più funzionale al gioco (mentre nelle avventure precedenti si cercava di
introdurre dei temi più adulti, con dei richiami alla religione, alla filosofia
ed alla realtà storica contemporanea). In ogni caso vi terrò incollati al
televisore per tante ore e non vi stancherete facilmente delle sue
ambientazioni e delle sfide proposte, quindi vale sicuramente il prezzo d'acquisto. </span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span><span style="font-size: 12pt;">Inoltre, con l'annuncio della nuova console di Nintendo per il 2017, rimane una delle ultime mega produzioni per la Wii U, quindi può benissimo colmare l'attesa nel periodo che intercorre fino al lancio della nuova generazione di hardware.</span></span></span></span><span style="font-family: verdana;"><br /></span>
<span face=""arial" , "helvetica" , sans-serif"><span style="font-size: small;"><br /></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh-XiOJocqtZBbtAAWp6e-tJmMZOBa-9em25jIFZKHVPTTWleBFNtfAcZBTdsbBbLqNTt3fIuz2H5Y6MD3fDHzKAKqtqdXBx1Gjr7sl6NfeVZSCCjj3GKWH9O7jKM1PeE1Qyii-R49cwfY/s1600/exxenoblab.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh-XiOJocqtZBbtAAWp6e-tJmMZOBa-9em25jIFZKHVPTTWleBFNtfAcZBTdsbBbLqNTt3fIuz2H5Y6MD3fDHzKAKqtqdXBx1Gjr7sl6NfeVZSCCjj3GKWH9O7jKM1PeE1Qyii-R49cwfY/s320/exxenoblab.jpg" width="320" /></a></div>
</div>
Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-75712692811513011932016-05-13T09:49:00.002-07:002023-08-17T05:36:15.781-07:00Person of Interest, greatest show of recent years<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAqh-CJxnH-_RZS_eqBZubckmouFdytOcuRbQA51wSkRESDKymMHk8IctD658oYZWq2_KdKFhW_LfSXUGHUtb527dLbwaT4mnBVLdY18r-T_HsmI9f98H7ieHn5_hGM9q70G3jC_27lHd6/s1600/Person-of-Interest.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAqh-CJxnH-_RZS_eqBZubckmouFdytOcuRbQA51wSkRESDKymMHk8IctD658oYZWq2_KdKFhW_LfSXUGHUtb527dLbwaT4mnBVLdY18r-T_HsmI9f98H7ieHn5_hGM9q70G3jC_27lHd6/s320/Person-of-Interest.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span id="result_box" lang="en"><span title="C'è poco da fare,">There is little to do,</span><span title="quando un telefilm ha una trama interessante, dei personaggi ben concepiti e delle storie che vanno al di là del "case of the week" ed abbracciano un arco temporale ampio e con uno sviluppo non lineare e ricco di colpi di scena e trovate sorprendenti non si"> when
a show has an interesting plot, </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="quando un telefilm ha una trama interessante, dei personaggi ben concepiti e delle storie che vanno al di là del "case of the week" ed abbracciano un arco temporale ampio e con uno sviluppo non lineare e ricco di colpi di scena e trovate sorprendenti non si"><span id="result_box" lang="en"><span title="quando un telefilm ha una trama interessante, dei personaggi ben concepiti e delle storie che vanno al di là del "case of the week" ed abbracciano un arco temporale ampio e con uno sviluppo non lineare e ricco di colpi di scena e trovate sorprendenti non si">well-designed</span></span> characters and stories that go beyond the case of the week and embrace a long arc
of time with a non-linear development and showing </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="quando un telefilm ha una trama interessante, dei personaggi ben concepiti e delle storie che vanno al di là del "case of the week" ed abbracciano un arco temporale ampio e con uno sviluppo non lineare e ricco di colpi di scena e trovate sorprendenti non si"><span id="result_box" lang="en"><span title="quando un telefilm ha una trama interessante, dei personaggi ben concepiti e delle storie che vanno al di là del "case of the week" ed abbracciano un arco temporale ampio e con uno sviluppo non lineare e ricco di colpi di scena e trovate sorprendenti non si">surprising </span></span>twists, </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="può fare a meno di parlare di capolavoro."><span class="short_text" id="result_box" lang="en">we can only talk about <span>a masterpiece</span></span>.</span><span title="Dietro tutto questo naturalmente non poteva che esserci un geniaccio come J.J."> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Dietro tutto questo naturalmente non poteva che esserci un geniaccio come J.J.">Behind all this could </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Dietro tutto questo naturalmente non poteva che esserci un geniaccio come J.J."><span id="result_box" lang="en"><span title="Dietro tutto questo naturalmente non poteva che esserci un geniaccio come J.J.">be </span></span>only a wizards like J.J. </span><span title="Abrams, già autore di Alias, Lost, del nuovo Star Trek cinematografico e di altre serie e film, qui nelle vesti di produttore, mentre il deus ex machina è Jonathan Nolan, fratello di quel Christopher che tanto ha dato all'immaginario cinematografico, che">Abrams,
author of Alias, Lost, of the new Star Trek films and behind other series and
movies, here as producer, while the deus ex machina is Jonathan Nolan,
brother of Christopher who has given so much to the imaginary, with</span><span title="comprende la trilogia del Cavaliere Oscuro (aka Batman) o altre "perle" come Memento o Inception."> the trilogy of the Dark Knight (aka Batman) or other pearls like Memento or Inception movies.</span><span title="Ma torniamo al telefilm in questione."> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Ma torniamo al telefilm in questione.">But back to the show in question. </span><span title="Diciamo che strizza l'occhio a chi ha all'incirca una quarantina d'anni e che ha assistito all'evoluzione dei computer da quando era bambino ed erano delle semplici scatolette con poca memoria e funzioni limitate fino ai moderni megaprocessori che fanno miliardi di operazioni">Let's
say that gives a nod to those who have roughly forty years and have
witnessed the evolution of computers since childhood from simple
boxes with low memory and limited functions until modern mega processors that can do billions of operations by</span><span title="al secondo e gestiscono più applicazioni alla volta senza (apparentemente) il minimo sforzo."> second and run more applications at once without (apparently) minimum effort.</span><span title="Ebbene per chi come il sottoscritto ha visto nei primi anni '80 film sulla deriva delle cosidette intelligenze artificiali, con esiti per lo più catastrofici, vedi "Wargames" con il computer che gioca a Risiko con un ragazzo puntando i missili veri verso l'Unione"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Ebbene per chi come il sottoscritto ha visto nei primi anni '80 film sulla deriva delle cosidette intelligenze artificiali, con esiti per lo più catastrofici, vedi "Wargames" con il computer che gioca a Risiko con un ragazzo puntando i missili veri verso l'Unione">Well,
for those whom like myself saw </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Ebbene per chi come il sottoscritto ha visto nei primi anni '80 film sulla deriva delle cosidette intelligenze artificiali, con esiti per lo più catastrofici, vedi "Wargames" con il computer che gioca a Risiko con un ragazzo puntando i missili veri verso l'Unione"><span id="result_box" lang="en"><span title="Ebbene per chi come il sottoscritto ha visto nei primi anni '80 film sulla deriva delle cosidette intelligenze artificiali, con esiti per lo più catastrofici, vedi "Wargames" con il computer che gioca a Risiko con un ragazzo puntando i missili veri verso l'Unione">films </span></span>in the early '80s on the drift of
so-called artificial intelligence, with catastrophic results for the
most part, see for example "Wargames" with a computer playing at Risk with a boy
pointing the true missiles to the Union </span><span title="Sovietica o la serie di "Terminator" con il suo Skynet che capisce che il vero problema del pianeta è l'umanità e decide di eliminarla creando i robot del titolo, per chi ha questo background sui pericoli del lasciare troppo potere decisionale ad organismi che non">Soviet
or "Terminator" with Skynet computer who understands that the
real problem for the planet is mankind and decides to eliminate it by
creating the title robot, for those who have this background about dangers of leaving too much decision-making power to not human brains</span><span title="sono umani, questo è il prodotto giusto.">, this is the right product.</span><span title="Il geniale Finch sviluppa una di queste intelligenze che si resetta ogni sera per non diventare troppo "esperta" e che con i suoi algoritmi permette di anticipare i crimini che capitano nella città di New York, monitorando le persone comuni tramite le telecamere presenti in ogni dove"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Il geniale Finch sviluppa una di queste intelligenze che si resetta ogni sera per non diventare troppo "esperta" e che con i suoi algoritmi permette di anticipare i crimini che capitano nella città di New York, monitorando le persone comuni tramite le telecamere presenti in ogni dove">The
brilliant Finch develops one intelligences that resets every
night not to become too "expert" and with its algorithms allows to
anticipate the crimes that occur in the city of New York, by monitoring
the common people through the cameras present everywhere</span><span title=".">. </span><span title="Tale intelligenza fornisce quotidianamente un codice di previdenza sociale che spetta poi a Finch decifrare per capire se si tratta di una possibile vittima o di un carnefice.">This intelligence provides daily a social security code that then it
is up to Finch decipher to understand whether it refers to a possible victim or
a perpetrator.</span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco"><span id="result_box" lang="en"><span title="Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco"> </span></span></span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco"><span id="result_box" lang="en"><span title="Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco">Our programmer,</span></span> unfortunately, following an accident that maimed him and killed another
inventor of the machine, does not have the physical ability and prowess
necessary to protect or secure the person of interest </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco"><span id="result_box" lang="en"><span title="Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco">the system </span></span>has indicated and here comes </span><span title="John Reese, un ex militare che all'inizio della serie è un homeless che si aggira senza meta per la metro di NY">John Reese, a former soldier who at the beginning of the series is a homeless who wanders aimlessly around the </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="John Reese, un ex militare che all'inizio della serie è un homeless che si aggira senza meta per la metro di NY"><span id="result_box" lang="en"><span title="John Reese, un ex militare che all'inizio della serie è un homeless che si aggira senza meta per la metro di NY">NY </span></span>tube </span><span title="ma che dietro un aspetto dimesso nasconde delle capacità non comuni.">but hides behind a shabby appearance uncommon skills. </span><span title="Reese viene reclutato da Finch insieme al detective Fusco, a Root, una simpatizzante della macchina pazza come un cavallo ed altri personaggi magistralmente concepiti nelle loro sfumature e nella loro umanità, che costituiscono il fulcro e il collante di tutta la vicenda, che a un certo">Reese
is recruited by Finch along with Detective Fusco, Root, a
sympathizer of the machine crazy like an horse and other characters
masterfully conceived in their nuances and their humanity, which form
the core and the glue of the whole affair, that at some </span><span title="punto assumerà anche dei toni "dark" quando si aggiungerà una seconda intelligenza artificiale, nota come "Samaritan", molto più paranoica e perversa di quella ideata da Finch (anche perchè non si resetta!) e che vedrà i nostri come delle minacce da eliminare">point
will also assume a </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="punto assumerà anche dei toni "dark" quando si aggiungerà una seconda intelligenza artificiale, nota come "Samaritan", molto più paranoica e perversa di quella ideata da Finch (anche perchè non si resetta!) e che vedrà i nostri come delle minacce da eliminare"><span id="result_box" lang="en"><span title="punto assumerà anche dei toni "dark" quando si aggiungerà una seconda intelligenza artificiale, nota come "Samaritan", molto più paranoica e perversa di quella ideata da Finch (anche perchè non si resetta!) e che vedrà i nostri come delle minacce da eliminare">dark </span></span>tone when a second artificial
intelligence, known as "Samaritan", is added to the scene, a machine much more paranoid and perverse
than the one created by Finch (because it does not reset daily!) and that see
our characters as a threat to be eliminated</span><span title=".">.</span><span title="E ci troviamo proprio in questa situazione all'inizio della quinta stagione, che sarà anche l'ultima, con solo 13 episodi che ci separano dalla fine di questa avventura che per me è stata davvero entusiasmante."> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="E ci troviamo proprio in questa situazione all'inizio della quinta stagione, che sarà anche l'ultima, con solo 13 episodi che ci separano dalla fine di questa avventura che per me è stata davvero entusiasmante.">And
we are right in this situation at the beginning of the fifth season,
which will be the last, with only 13 episodes that separate us from the
end of this adventure that for me was really exciting. </span><span title="E' iniziata un pò sottotono, quasi fosse una serie minore, senza molte pretese, ma la capacità degli sceneggiatori di aggiungere sempre nuove variabili e di creare una trama articolata ha reso la serie estremamente godibile ed interessante, lasciando nello spettatore la voglia di capire cosa">It started a bit subdued, as if it were a minor show, without much
expectation, but the ability of writers to add new variables and
create an </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="E' iniziata un pò sottotono, quasi fosse una serie minore, senza molte pretese, ma la capacità degli sceneggiatori di aggiungere sempre nuove variabili e di creare una trama articolata ha reso la serie estremamente godibile ed interessante, lasciando nello spettatore la voglia di capire cosa"><span id="result_box" lang="en"><span title="E' iniziata un pò sottotono, quasi fosse una serie minore, senza molte pretese, ma la capacità degli sceneggiatori di aggiungere sempre nuove variabili e di creare una trama articolata ha reso la serie estremamente godibile ed interessante, lasciando nello spettatore la voglia di capire cosa">articulated </span></span> plot made extremely enjoyable and interesting
the episodes, leaving the viewer the desire to understand what </span><span title="capiterà e quali conseguenze avranno le decisioni dei protagonisti.">will happen and what consequences will affect characters' decisions.</span><span title="Non si può definire come una serie di fantascienza in senso stretto ma sicuramente veicola dei messaggi interessanti che sono estremamente attuali, il più importante dei quali è sicuramene la paranoia americana post 11/9 per il controllo delle comunicazioni e dei messaggi che vengono scambiati sul suolo"> For sure it can
not be defined as a series of science fiction but certainly conveys
some interesting issues that are extremely relevant, the most important
of which is definately the post 9/11 american paranoia for </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Non si può definire come una serie di fantascienza in senso stretto ma sicuramente veicola dei messaggi interessanti che sono estremamente attuali, il più importante dei quali è sicuramene la paranoia americana post 11/9 per il controllo delle comunicazioni e dei messaggi che vengono scambiati sul suolo"><span id="result_box" lang="en"><span title="Non si può definire come una serie di fantascienza in senso stretto ma sicuramente veicola dei messaggi interessanti che sono estremamente attuali, il più importante dei quali è sicuramene la paranoia americana post 11/9 per il controllo delle comunicazioni e dei messaggi che vengono scambiati sul suolo">communications and message </span></span>control on the </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Non si può definire come una serie di fantascienza in senso stretto ma sicuramente veicola dei messaggi interessanti che sono estremamente attuali, il più importante dei quali è sicuramene la paranoia americana post 11/9 per il controllo delle comunicazioni e dei messaggi che vengono scambiati sul suolo"><span id="result_box" lang="en"><span title="nazionale e che ha portato negli ultimi anni a numerosi dibattiti e prese di posizioni quantomeno discutibili.">national </span></span>territory </span><span title="nazionale e che ha portato negli ultimi anni a numerosi dibattiti e prese di posizioni quantomeno discutibili.">which has in recent years led to numerous debates and driving to least questionable positions. </span><span title="Questa serie porta alle estreme conseguenze il concetto di violazione della privacy, per cui nessuno può ritenersi immune dall'essere monitorato e controllato ogni ora del giorno e della notte, nell'ottica che bisogna utilizzare ogni mezzo per sventare le possibili minacce terroristiche alla sicurezza dei"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Questa serie porta alle estreme conseguenze il concetto di violazione della privacy, per cui nessuno può ritenersi immune dall'essere monitorato e controllato ogni ora del giorno e della notte, nell'ottica che bisogna utilizzare ogni mezzo per sventare le possibili minacce terroristiche alla sicurezza dei">This
series brings to the extreme the concept of privacy violation, for
which no one is immune from being monitored and checked 24/7, in a way to allow the use of every mean </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Questa serie porta alle estreme conseguenze il concetto di violazione della privacy, per cui nessuno può ritenersi immune dall'essere monitorato e controllato ogni ora del giorno e della notte, nell'ottica che bisogna utilizzare ogni mezzo per sventare le possibili minacce terroristiche alla sicurezza dei"><span id="result_box" lang="en"><span title="Questa serie porta alle estreme conseguenze il concetto di violazione della privacy, per cui nessuno può ritenersi immune dall'essere monitorato e controllato ogni ora del giorno e della notte, nell'ottica che bisogna utilizzare ogni mezzo per sventare le possibili minacce terroristiche alla sicurezza dei">necessary </span></span>to foil possible
terrorist threats reaching security of </span><span title="bravi cittadini.">good citizens.</span><span title="Il problema consiste nel fatto che il potere decisionale sulla gravità di una possibile minaccia è attribuito finzionalmente ad una macchina, che per quanto possa essere ben programmata non ha l'umanità necessaria a garantire che venga fatta la scelta migliore, non tenendo conto solo delle variabili"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Il problema consiste nel fatto che il potere decisionale sulla gravità di una possibile minaccia è attribuito finzionalmente ad una macchina, che per quanto possa essere ben programmata non ha l'umanità necessaria a garantire che venga fatta la scelta migliore, non tenendo conto solo delle variabili">The
problem is that the decision-making power on the severity of a possible
threat is attributed in the fiction to a machine, that has not the humanity to ensure the best
choice, because it can only taking into account the </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Il problema consiste nel fatto che il potere decisionale sulla gravità di una possibile minaccia è attribuito finzionalmente ad una macchina, che per quanto possa essere ben programmata non ha l'umanità necessaria a garantire che venga fatta la scelta migliore, non tenendo conto solo delle variabili"><span id="result_box" lang="en"><span title="oggettive.">objective </span></span>variables</span><span title="oggettive.">.</span><span title="In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente">In
any case, I recommend to everyone to watch this beautiful show, with the regret
that we have eventually come to the end of a long journey started five years
ago and that it will surely leave in the </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente"><span id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente">collective</span></span> imagination </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente"><span id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente">some issues that will surely </span><span title="di pubblico dominio nel prossimo decennio.">of public domain in the next decade</span></span></span><span title="di pubblico dominio nel prossimo decennio.">.</span></span><br />
<br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Aggiornamento (22/06/2016)"><b>Update (22/06/2016)</b></span></span><br />
<br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Purtroppo la serie si è conclusa... Gli ultimi 13 episodi sono stati ricchi di trovate e colpi di scena e non si può certo dire che ci sia stato un "happy ending", visto che alla fine alcuni dei personaggi principali sono periti nel disperato">Unfortunately,
the series has ended ... The last 13 episodes were rich in twists and certainly it can not say that there was a "happy ending", as some of
the main characters perished in a desperate </span><span title="tentativo di fermare Samaritan.">attempt to stop Samaritan. </span><span title="La stessa "macchina" ha tirato le cuoia per permettere di porre fine al dominio dell'intelligenza artificiale antagonista.">The same "machine" has kicked the bucket to allow for an end to the antagonistic artificial intelligence domain.</span><span title="Devo dire che mi è scesa più di una lacrimuccia quando sono scorsi i titoli di coda dell'ultimo episodio ma non posso dire che l'epilogo mi abbia sorpreso più di tanto, in quanto è stato fondamentalmente coerente con il tono generale della serie, chiaramente"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Devo dire che mi è scesa più di una lacrimuccia quando sono scorsi i titoli di coda dell'ultimo episodio ma non posso dire che l'epilogo mi abbia sorpreso più di tanto, in quanto è stato fondamentalmente coerente con il tono generale della serie, chiaramente">I
must say that I fell over a tear when the end credits of
the last episode passed but I can not say that the ending surprised me, because it was basically consistent with the general tone of
the series, clearly </span><span title="ispirato all'ineluttabilità del destino e al fatto che, per quanto ci sforziamo, le nostre azioni, seppur percorrendo strade diverse, ci condurranno sempre alla destinazione che il fato ha deciso per noi.">inspired
to the inevitability of fate and the fact that, as we try, our actions,
albeit following different paths, will always lead to the
destination that destiny has already decided for us. </span><span title="E questo è ben rappresentato da un episodio dove la macchina ricrea virtualmente le vite dei suoi "asset" cancellando la propria esistenza e l'impatto che essa ha avuto nelle loro scelte.">And
this is well represented by an episode where the machine virtually
recreated the lives of his "assets" by deleting its existence and the
impact it has had on their choices. </span><span title="Come si vedrà molti dei personaggi andranno comunque incontro alla sorte che era destinati a subire, seppur con motivazioni e stati d'animo profondamente diversi.">As you'll see many of the characters will still meet the fate
that was destined to, albeit with completely different motivations and
states of their minds.</span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Se qualcuno potesse pensare che abbia cambiato idea rispetto alla serie, niente di più sbagliato!">If someone could think that I've changed my mind with respect to the series, it is absolutely wrong! </span><span title="Continua ad essere un capolavoro che merita di essere visto (ed apprezzato) dal grande pubblico.">It continues to be a masterpiece that deserves to be seen (and enjoyed) by a greater audience.</span></span></div>
Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-63563216157816469572016-05-09T04:10:00.002-07:002016-05-10T05:36:24.075-07:00Captain America: Civil War<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCnH0gSTEHVEtzPKwoVX-DZCPIzwVarukPzBajey4rX5Zb8JhsAkGgkWAMpBQ1x2PzODn1hAM0iBj1KXSnc9vlL_OUN-ZttjepKC7uY0TaHhaxez635A0r5OJjlpoikPBkMKGvS0491bCa/s1600/51063.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCnH0gSTEHVEtzPKwoVX-DZCPIzwVarukPzBajey4rX5Zb8JhsAkGgkWAMpBQ1x2PzODn1hAM0iBj1KXSnc9vlL_OUN-ZttjepKC7uY0TaHhaxez635A0r5OJjlpoikPBkMKGvS0491bCa/s320/51063.jpg" width="223" /></a></div>
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Sono riuscito finalmente a vedere l'ultimo film della Marvel e devo dire che non sono rimasto deluso.</div>
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A mio avviso Captain America è il personaggio che la Marvel è riuscita a delineare meglio ed è anche quello che mi ispira di più in tutto il cosidetto MCU (Marvel Cinematic Universe). </div>
<div style="text-align: justify;">
Steve Rogers è un gracile ragazzo cresciuto a Brooklyn negli anni '40, che compensa i pochi muscoli con un grande cuore e con il coraggio che lo fa affrontare gente molto più grossa e pesante di lui, per contrastarne la prepotenza ed affermare la sua idea di giustizia. </div>
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Tale integrità lo porta a partecipare ad un progetto per creare un super soldato, visto che il suo desiderio più grande, da bravo americano patriottico, sarebbe servire il proprio paese durante la Seconda Guerra Mondiale. Inutile dire che va quasi tutto storto ma grazie a tale evento diventerà il mitico Capitain America, arrivando, per una serie di vicissitudini, "integro" fino ai nostri giorni.</div>
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A questo punto sarà, insieme a Tony Stark (a.k.a. Ironman) uno dei leader degli Avengers, un gruppo di eroi dotati di super poteri o di capacità straordinarie a seconda dei casi, che si oppone ai cattivoni che vogliono sconvolgere l'ordine mondiale. </div>
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Il fatto è che gli Avengers sono quasi indistruttibili e per quanto si possano far male e rompere, non c'è quasi mai il rischio che muoiano, mentre la gente per cui combattono, a causa dei piani dei cattivi di turno o anche per imperizia dei nostri nell'affrontare le varie missioni, le persone comuni che si trovano a transitare "nei parages" (per citare Aldo Baglio) finiscono di solito in malo modo, spesso ferite gravemente se non ammazzate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo continuo escalation di morti sembra non avere soluzione di continuità, come sottolinea giustamente Visione, uno degli ultimi acquisti nella squadra dei buoni, visto che i super eroi hanno poteri sempre più potenti e quindi gli antagonisti devono poterli contrastare alla pari e questo comporta battaglie sempre più cruente, armi sempre più micidiali e risultati catastrofici per il pianeta e la popolazione che ci vive.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-oBVUzm6EIFiX_LaE47A2Lm_9VwRZafWZY7Ybz5MTUS3cNEGgP2PMDrUsi0IKybnsou7di0ny1xHpT2EBgAlBJ1uAp7pYKeg3vXV3a2ihwLTiL4HILCikTZAfR7IBmmOvujmg71LJxuy0/s1600/spider-man-civil-war-team-cap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-oBVUzm6EIFiX_LaE47A2Lm_9VwRZafWZY7Ybz5MTUS3cNEGgP2PMDrUsi0IKybnsou7di0ny1xHpT2EBgAlBJ1uAp7pYKeg3vXV3a2ihwLTiL4HILCikTZAfR7IBmmOvujmg71LJxuy0/s320/spider-man-civil-war-team-cap.jpg" width="320" /></a></div>
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Dopo l'ennesimo evento infausto che causa la morte di alcuni civili le autorità mondiali decidono di mettere sotto controllo questo gruppo di persone "dotate" e questo fatto comporta la prima incrinatura nei rapporti tra chi, come Tony Stark, è favorevole a sottoscrivere gli accordi di Sokovia e chi, come il nostro Capitano, non intende lasciare il potere decisionale nelle mani di una banda di burocrati ma preferisce poter decidere come e quando intervenire.</div>
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A questo si aggiunge la ricomparsa in scena di Bucky Barnes, il miglior amichetto di Steve Rogers, come lui reduce dal passato e con la testa un pò "brainwashed" dall'organizzazione criminale meglio nota come Hydra.</div>
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Insomma un bel plot per costringere i nostri a dividersi in due fazioni e a darsele di santa ragione, creando di fatto due schieramenti antitetici che si battono per l'affermazione o la negazione del principio della libertà di scelta e di autoregolamentazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non sto a rovinarvi il film con degli spoiler, voglio però dire che la pellicola mi sembra molto ben riuscita per il modo in cui riesce a bilanciare le scene che preparano all'azione con l'azione vera e propria. Mentre Age of Ultron mi era sembrato un pò troppo sopra le righe e con poco spazio per l'introspezione e per farci capire le motivazioni dei protagonisti, questo ultimo film dei fratelli Russo mi sembra più riuscito perché dà sufficiente spazio a tutti i personaggi, permettendoci di cogliere la loro umanità e le loro debolezze, molto più di quanto capitasse in altre pellicole. Certo l'effetto carcassone con esplosioni e mega zuffe è sempre in agguato dietro la porta, avendo anche a disposizione una pletora di super eroi di tale caratura, ma trovo che in Civil War si sia raggiunto il giusto bilanciamento tra la fase narrativa e quella action, per cui le scene spettacolari hanno più senso logico perché meglio inserite nella storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto questo rende la narrazione molto più fluida e meno "pesante" a tutto vantaggio degli spettatori che possono anche cogliere i consueti tocchi di ironia che sono un "must" per tutte le pellicole targate Marvel, così come lo è il cameo dell'inossidabile Stan Lee che qui fa la parte di un corriere che deve consegnare un pacco a Tony Stark alla fine del film.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi consiglio assolutamente questa pellicola a tutti gli appassionati Marvel, giovani e meno, a mio avviso solo di poco inferiore a Winter Soldier che rimane il film più bello (soprattutto perché la trama risulta più elaborata) della trilogia relativa a Captain American.</div>
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Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-73525432052714394632016-05-06T07:07:00.001-07:002016-06-29T05:00:12.097-07:00Person of Interest, più bel telefilm degli ultimi anni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkOiWlhLVLk4RtxPy4C_70-yS0SW7-hDwmolKGLVfNORrRUiewsJ2yFXOPB6n5vWgec4ywtdomSVuDPFIbShLbAGIGoXzWxDeGwPvrfA3_O7iCYGZlWT1DFhKqTkhlKctMqHSdgSdmh0Qk/s1600/Person-of-Interest.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkOiWlhLVLk4RtxPy4C_70-yS0SW7-hDwmolKGLVfNORrRUiewsJ2yFXOPB6n5vWgec4ywtdomSVuDPFIbShLbAGIGoXzWxDeGwPvrfA3_O7iCYGZlWT1DFhKqTkhlKctMqHSdgSdmh0Qk/s320/Person-of-Interest.jpg" width="320" /></a></div>
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C'è poco da fare,</div>
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quando un telefilm ha una trama interessante, dei personaggi ben concepiti e delle storie che vanno al di là del "case of the week" ed abbracciano un arco temporale ampio e con uno sviluppo non lineare e ricco di colpi di scena e trovate sorprendenti non si può fare a meno di parlare di capolavoro.</div>
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Dietro tutto questo naturalmente non poteva che esserci un geniaccio come J.J. Abrams, già autore di Alias, Lost, del nuovo Star Trek cinematografico e di altre serie e film, qui nelle vesti di produttore, mentre il deus ex machina è Jonathan Nolan, fratello di quel Christopher che tanto ha dato all'immaginario cinematografico, che comprende la trilogia del Cavaliere Oscuro (a.k.a. Batman) o altre "perle" come Memento o Inception.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma torniamo al telefilm in questione. Diciamo che strizza l'occhio a chi ha all'incirca una quarantina d'anni e che ha assistito all'evoluzione dei computer da quando era bambino ed erano delle semplici scatolette con poca memoria e funzioni limitate fino ai moderni megaprocessori che fanno miliardi di operazioni al secondo e gestiscono più applicazioni alla volta senza (apparentemente) il minimo sforzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ebbene per chi come il sottoscritto ha visto nei primi anni '80 film sulla deriva delle cosidette intelligenze artificiali, con esiti per lo più catastrofici, vedi "Wargames" con il computer che gioca a Risiko con un ragazzo puntando i missili veri verso l'Unione Sovietica o la serie di "Terminator" con il suo Skynet che capisce che il vero problema del pianeta è l'umanità e decide di eliminarla creando i robot del titolo, per chi ha questo background sui pericoli del lasciare troppo potere decisionale ad organismi che non sono umani, questo è il prodotto giusto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il geniale Finch sviluppa una di queste intelligenze che si resetta ogni sera per non diventare troppo "esperta" e che con i suoi algoritmi permette di anticipare i crimini che capitano nella città di New York, monitorando le persone comuni tramite le telecamere presenti in ogni dove. Tale intelligenza fornisce quotidianamente un codice di previdenza sociale che spetta poi a Finch decifrare per capire se si tratta di una possibile vittima o di un carnefice.<br />
Sfortunatamente il nostro programmatore, a seguito di un incidente che lo ha menomato e che ha ucciso l'altro ideatore della macchina, non ha le capacità fisiche e la prestanza necessarie per proteggere o fermare la persona che il sistema ha indicato e qui entra in gioco John Reese, un ex militare che all'inizio della serie è un homeless che si aggira senza meta per la metro di N.Y. ma che dietro un aspetto dimesso nasconde delle capacità non comuni. Reese viene reclutato da Finch insieme al detective Fusco, a Root, una simpatizzante della macchina pazza come un cavallo ed altri personaggi magistralmente concepiti nelle loro sfumature e nella loro umanità, che costituiscono il fulcro e il collante di tutta la vicenda, che a un certo punto assumerà anche dei toni "dark" quando si aggiungerà una seconda intelligenza artificiale, nota come "Samaritan", molto più paranoica e perversa di quella ideata da Finch (anche perchè non si resetta!) e che vedrà i nostri come delle minacce da eliminare.<br />
E ci troviamo proprio in questa situazione all'inizio della quinta stagione, che sarà anche l'ultima, con solo 13 episodi che ci separano dalla fine di questa avventura che per me è stata davvero entusiasmante. E' iniziata un pò sottotono, quasi fosse una serie minore, senza molte pretese, ma la capacità degli sceneggiatori di aggiungere sempre nuove variabili e di creare una trama articolata ha reso la serie estremamente godibile ed interessante, lasciando nello spettatore la voglia di capire cosa capiterà e quali conseguenze avranno le decisioni dei protagonisti.<br />
Non si può definire come una serie di fantascienza in senso stretto ma sicuramente veicola dei messaggi interessanti che sono estremamente attuali, il più importante dei quali è sicuramene la paranoia americana post 11/9 per il controllo delle comunicazioni e dei messaggi che vengono scambiati sul suolo nazionale e che ha portato negli ultimi anni a numerosi dibattiti e prese di posizioni quantomeno discutibili. Questa serie porta alle estreme conseguenze il concetto di violazione della privacy, per cui nessuno può ritenersi immune dall'essere monitorato e controllato ogni ora del giorno e della notte, nell'ottica che bisogna utilizzare ogni mezzo per sventare le possibili minacce terroristiche alla sicurezza dei bravi cittadini.<br />
Il problema consiste nel fatto che il potere decisionale sulla gravità di una possibile minaccia è attribuito finzionalmente ad una macchina, che per quanto possa essere ben programmata non ha l'umanità necessaria a garantire che venga fatta la scelta migliore, non tenendo conto solo delle variabili oggettive.<br />
In ogni caso consiglio a tutti la visione di questo bellissimo telefilm, spiace soltanto che si sia arrivati alla fine di un lungo viaggio inziato cinque anni fa e che lascerà sicuramente traccia nell'immaginario colletivo per la lungimiranza con cui ha affrontato alcune questioni che saranno sicuramente di pubblico dominio nel prossimo decennio.<br />
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<b>Aggiornamento (22/06/2016)</b><br />
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Purtroppo la serie si è conclusa... Gli ultimi 13 episodi sono stati ricchi di trovate e colpi di scena e non si può certo dire che ci sia stato un "happy ending", visto che alla fine alcuni dei personaggi principali sono periti nel disperato tentativo di fermare Samaritan. La stessa "macchina" ha tirato le cuoia per permettere di porre fine al dominio dell'intelligenza artificiale antagonista.<br />
Devo dire che mi è scesa più di una lacrimuccia quando sono scorsi i titoli di coda dell'ultimo episodio ma non posso dire che l'epilogo mi abbia sorpreso più di tanto, in quanto è stato fondamentalmente coerente con il tono generale della serie, chiaramente ispirato all'ineluttabilità del destino e al fatto che, per quanto ci sforziamo, le nostre azioni, seppur percorrendo strade diverse, ci condurranno sempre alla destinazione che il fato ha deciso per noi. E questo è ben rappresentato da un episodio dove la macchina ricrea virtualmente le vite dei suoi "asset" cancellando la propria esistenza e l'impatto che essa ha avuto nelle loro scelte. Come si vedrà molti dei personaggi andranno comunque incontro alla sorte che era destinati a subire, seppur con motivazioni e stati d'animo profondamente diversi.<br />
Se qualcuno potesse pensare che abbia cambiato idea rispetto alla serie, niente di più sbagliato! Continua ad essere un capolavoro che merita di essere visto (ed apprezzato) dal grande pubblico.<br />
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<br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-28395829095428175592016-04-08T08:12:00.004-07:002016-04-08T08:12:34.983-07:00Don Matteo e la voglia di normalità <div style="text-align: justify;">
Sono sempre stato un pò schizzinoso sulle fiction italiane.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le ho sempre considerate di serie B, mal recitate e realizzate con pochi mezzi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono sempre stato abituato a quelle straniere, molto fracassone, adrenaliniche, con storie complesse e intrecciate, con personaggi di grande carisma e ambientazioni spettacolari e di grande respiro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Questo fino a quando non ho scoperto, tramite mia moglie, una delle più longeve e apprezzate serie programmate sulla tv di Stato, ovvero Don Matteo, con l'inossidabile Terrence Hill.</div>
<div style="text-align: justify;">
E da quel giorno la seguo con trepidante attesa ogni volta che viene trasmessa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4AjNqyYRduJYhtPxMiGD1wsYDfd7TzvoK3NM6M5Mc3-hKX8Opy-oGP4ZPNwoqbT70NqI-k4fBr4sOXKR0RP739Bt49ExVZ-ZoIcICN3P_G-HjQ9f2AOBt25-f5LXBIutogG4IMIJTFeMX/s1600/don-matteo-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4AjNqyYRduJYhtPxMiGD1wsYDfd7TzvoK3NM6M5Mc3-hKX8Opy-oGP4ZPNwoqbT70NqI-k4fBr4sOXKR0RP739Bt49ExVZ-ZoIcICN3P_G-HjQ9f2AOBt25-f5LXBIutogG4IMIJTFeMX/s320/don-matteo-1.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Don Matteo, a parte l'assurdità del fatto che il Comune di Spoleto (prima era Gubbio) ha un tasso di criminalità più alto di quello di Los Angeles e che senza l'intervento del prete in questione il comando dei Carabinieri presente non riuscirebbe a risolvere un singolo caso di quelli accaduti, ha una dimensione molto più umana e familiare di qualsiasi altra fiction. </div>
<div style="text-align: justify;">
In parte è dovuto all'azzeccata scelta degli attori, tra cui sicuramente spicca il bravissimo Nino Frassica, una garanzia per quanto concerne gli intermezzi comici e dotato di una spontaneità recitativa unica. Anche Simone Montedoro è una scelta azzeccata come spalla "seria" nelle gag che lo vedono protagonista insieme al simpatico Frassica e tutti gli altri comprimari sono molto affiatati. Forse proprio Terence Hill è quello che, pur essendo di fatto il collante di tutte le vicende e il protagonista della serie, ha meno spessore recitativo degli altri attori. D'altronde se nei primi film all'inizio della carriera lo doppiavano, un motivo ci sarà stato! In ogni caso tralasciando il fatto che ha quasi ottanta anni e che è ancora fisicamente una roccia (basta vedere come va in bici e non so se qualcuno si ricorda quando è sceso dai gradini del Teatro Ariston in sella alla sua graziella l'anno scorso, da vero scavezzacollo!), contribuisce con la sua performance a dare un tocco rassicurante e anche un pò "retrò" all'insieme, che funziona alla grande (sicuramente meglio di quanto faccia nella fiction "Un passo dal cielo", dove la cifra artistica rimane la stessa ma si integra meno bene con il cast e con le vicende narrate).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzOs-OCLFBqZKvC2_JvZRjChUEXD5umtcpOYrQLaAnk4cjI2WehDBhhyLfK5uM8RkUn9aV-CoVK5InWFjo27DC25mF0IMoNOc3h6HZ0Kqu0YPzI9-x_zv-RUHS64lic_UAKeEfD4TGd-P/s1600/don-matteo-10-cast-foto-28.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzOs-OCLFBqZKvC2_JvZRjChUEXD5umtcpOYrQLaAnk4cjI2WehDBhhyLfK5uM8RkUn9aV-CoVK5InWFjo27DC25mF0IMoNOc3h6HZ0Kqu0YPzI9-x_zv-RUHS64lic_UAKeEfD4TGd-P/s320/don-matteo-10-cast-foto-28.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Tralasciando le capacità recitative, quello che funziona è il tono con cui vengono raccontate le storie. Sembrano (incidenti e tentati omicidi a parte, a proposito avete notate che nelle ultime stagioni non muore più nessuno?) quelle quotidiane che sperimentiamo noi tutti i giorni. Chi ha perso il lavoro e non lo riesce a trovare, chi ha problemi economici e si deve indebitare, chi ama ma non è ricambiato e viceversa, chi aspetta un bimbo ed è preoccupato...</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, sembra davvero di ritrovare dei vecchi amici che si ritrovano sulla nostra stessa barca, i quali però cercano di tirare avanti senza perdere la fiducia negli altri e nel fatto che le cose prima o poi miglioreranno. Questo perché, nonostante alcuni screzi e qualche dissapore, affrontano le cose uniti, come una vera famiglia (o presunta tale, visto che quella di Don Matteo non è molto convenzionale) e si sostengono a vicenda anche nei momenti più difficili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo messaggio è quello che mi fa apprezzare questa fiction e che mi induce a continuare a vederla...</div>
<div style="text-align: justify;">
La forza della famiglia e la capacità di essere uniti nelle difficoltà mi sembrano due principi sempre più difficili da ritrovare nella società moderna ed è giusto, a mio avviso, che anche se "finti" e mediati da una trasmissione televisiva siano proposti al grande pubblico senza essere banalizzati. </div>
<div style="text-align: justify;">
Spero che le darete un'occhiata anche voi e mi confermiate di aver colto questi aspetti positivi che la rendono unica nel panorama delle serie tv.</div>
<div style="text-align: justify;">
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<br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-66540928927639350862016-04-05T08:29:00.002-07:002016-04-06T04:11:19.377-07:00Noi padri di oggi<div style="text-align: justify;">
Come passa in fretta il tempo e come trascorrono gli anni velocemente...</div>
<div style="text-align: justify;">
Non si tratta di un discorso "da vecchi", nè di un adagio per riempire qualche vuoto di conversazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Siamo destinati tutti a crescere, a diventare grandi, questa è la vita, è inesorabile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma se ci voltiamo solo un attimo indietro e pensiamo a come eravamo solo pochi anni prima, a volte sembra che sia davvero passato un secolo per tutto ciò che ci è capitato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non voglio però apparire più nostalgico di quanto già sono.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei solo fare una riflessione su come sono cambiati i genitori (e in particolar modo i padri) negli ultimi quaranta anni, che è poi il periodo a cui posso fare riferimento per esperienza personale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo sono uno di quelli che hanno perso il papà troppo presto (avevo solo 26 anni e lui 50) però posso dire che mio padre era già uno di quei genitori moderni, un pò come siamo noi ora, i padri degli anni 2000.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtSPjBJV6g0EUettdXJqtk9OY-Ecm2zrQqYOKeF1-cYIuSHUDhxXcEG8OWzy1ZW8QPdbck-oQKkh-3D5Y47iegUFmmMYRR8tkaiu3wAj-n5sFbzrKOpcy0BF9egnZ4gxA6z96vEK4M5pE1/s1600/padre-figlio-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtSPjBJV6g0EUettdXJqtk9OY-Ecm2zrQqYOKeF1-cYIuSHUDhxXcEG8OWzy1ZW8QPdbck-oQKkh-3D5Y47iegUFmmMYRR8tkaiu3wAj-n5sFbzrKOpcy0BF9egnZ4gxA6z96vEK4M5pE1/s200/padre-figlio-2.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto non si faceva chiamare papà ma Attilio e già questo lo rendeva diverso dagli altri padri. In più era molto più giovane di quanto sono ora nei confronti di mio figlio, mi aveva avuto che aveva appena 24 anni (e mia mamma 23), quindi molto prima rispetto agli standard attuali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi mi ha trasmesso la passione per i videogiochi in un periodo in cui pochi adulti ci giocavano, quindi era moderno anche in questo. In me ritrovo di lui la grande generosità, a costo di privarsi delle cose essenziali per darle a me e mio fratello (e questo naturalmente vale anche per mia madre) e la voglia di essere complice più che una figura autoritaria (in effetti non mi hai mai picchiato ad eccezione di una volta che mi ha dato uno schiaffo sulla gamba perché avevo dato una martellata in testa a mio fratello).</div>
<div style="text-align: justify;">
Non era tutto rosa e fiori, ha anche fatto tanti sbagli e preso delle decisioni discutibili ma tutto ciò che ha fatto è sempre stato per farci stare meglio, nella sua grande ingenuità che le cose sarebbero migliorate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo così non è stato e abbiamo pagato le conseguenze delle sue scelte che però sono sempre state fatte con il cuore.<br />
Inoltre avevamo due caratteri molto diversi, quasi agli antipodi e a volte era difficile che andassimo d'accordo. Io ero molto timido e riservato, lui un guascone espansivo e cordiale con tutti. Inoltre io avevo scarsa fiducia nelle mie capacità, mentre lui riusciva sempre a vendersi benissimo, indipentemente da quale fosse il suo interlocutore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora non c'è più da tanti anni e a volte mi manca ma cerco di imparare dalle lezioni che mi ha dato per non commettere gli stessi suoi errori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciao papà...</div>
<div style="text-align: justify;">
(continua)</div>
<br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-74865343690750235412016-04-04T02:48:00.011-07:002023-08-30T04:40:22.838-07:00Getting older (English translation of "Diventare vecchi" post)<div style="text-align: justify;">
<span id="result_box" lang="en"><span title="Qualcuno di voi si ricorda di quel film con Tom Berenger, Major League e con Tom Selleck, Mr. Baseball, dove si parlava di giocatori professionisti con un pò di acciacchi e ormai sul viale del tramonto?">Some of you probably remember the movies respectively with Tom Berenger, Major League and Tom Selleck, Mr. Baseball, where they played professional players
with some physical illnesses and forced to a near retirement. </span><span title="E' un pò di tempo, complice l'età, che mi capita di pensare a questi personaggi.">It's a bit of time, due to my age, it's happen to me about thinking of these two characters.</span><span title="Quando ho visto questi film ormai più di un quarto di secolo fa, i due soggetti in questione mi facevano tanta tenerezza e li trovavo anche un filino patetici nella loro ostinazione a continuare a giocare nonostante i fisici logori e provati da tanti infortuni e sollecitazioni."> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Quando ho visto questi film ormai più di un quarto di secolo fa, i due soggetti in questione mi facevano tanta tenerezza e li trovavo anche un filino patetici nella loro ostinazione a continuare a giocare nonostante i fisici logori e provati da tanti infortuni e sollecitazioni.">When I saw the movies more than a quarter of a century ago,
the two players made me so tenderly and found them also a bit pathetic in their stubbornness to keep playing despite worn and felt by so many injuries and </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Quando ho visto questi film ormai più di un quarto di secolo fa, i due soggetti in questione mi facevano tanta tenerezza e li trovavo anche un filino patetici nella loro ostinazione a continuare a giocare nonostante i fisici logori e provati da tanti infortuni e sollecitazioni."><span id="result_box" lang="en"><span title="Quando ho visto questi film ormai più di un quarto di secolo fa, i due soggetti in questione mi facevano tanta tenerezza e li trovavo anche un filino patetici nella loro ostinazione a continuare a giocare nonostante i fisici logori e provati da tanti infortuni e sollecitazioni.">physical
</span></span>stress.</span><span title="Eppure, nel profondo, li ho sempre ammirati per la loro stoicità molto giapponese (non per niente il film con Tom Selleck è ambientato in Giappone) di andare contro le convenzioni sociali relative all'età anagrafica per uno sportivo e di perseguire il loro obiettivo di"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Eppure, nel profondo, li ho sempre ammirati per la loro stoicità molto giapponese (non per niente il film con Tom Selleck è ambientato in Giappone) di andare contro le convenzioni sociali relative all'età anagrafica per uno sportivo e di perseguire il loro obiettivo di">Even though, deep down, I always admired them for their very Japanese stoicism
(in fact the film starring Tom Selleck was set in Japan) to go against the
social conventions related to their old age to be still an athlete and to pursue
their goal of </span><span title="contribuire comunque con una prestazione dignitosa al buon esito della gara, mettendosi al servizio della squadra.">helping with a decent performance to the success of the match, putting for the team.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqamDiIT70Z3ArOq6G27yypBbkGcLB21qKfqAH28KxpcMRSBL51r_dE8G4aDX8XXtTs8OJ4qO41kNeL2kTpTfkjMzDeg2v9rbvKGMGuN1vS5nKiu94Wge7v8C_hcSbL7cWjU3kuI1Oy38R/s1600/avatar.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqamDiIT70Z3ArOq6G27yypBbkGcLB21qKfqAH28KxpcMRSBL51r_dE8G4aDX8XXtTs8OJ4qO41kNeL2kTpTfkjMzDeg2v9rbvKGMGuN1vS5nKiu94Wge7v8C_hcSbL7cWjU3kuI1Oy38R/s320/avatar.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span id="result_box" lang="en"><span title="contribuire comunque con una prestazione dignitosa al buon esito della gara, mettendosi al servizio della squadra."><br /></span><span title="Un pò mi sento anche io come loro, nel senso che, raggiunti i quarantanni e avendo giocato a pallavolo per almeno venti e rotti anni, il mio stanco fisico sta progressivamente cadendo a pezzi.">I
also feel a little like them, in the sense that, having reached the
age of forty and played volleyball for at least twenty-odd years, my
tired body is gradually falling apart. </span><span title="Dalla spalla destra che comincia a fare rumori strani e fa un male cane il giorno dopo la prestazione sportiva (tanto che mi risulta difficile giocare due giorni di seguito, anche se faccio alcune eccezioni quando sono al mare d'estate) al ginocchio sinistro, il">From
the right shoulder that begins to make strange noises and it hurts like
hell the day after the sporting performance (so much so that I find it
hard to play two days in a row, even if I make some exceptions during the summer) to my left knee, </span><span title="cui legamento pulsa non appena mi raffreddo, alla schiena che "tira" per giorni, sono sempre più convinto di essere alla fine dei miei giorni pallavolistici."></span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="cui legamento pulsa non appena mi raffreddo, alla schiena che "tira" per giorni, sono sempre più convinto di essere alla fine dei miei giorni pallavolistici."><span id="result_box" lang="en"><span title="cui legamento pulsa non appena mi raffreddo, alla schiena che "tira" per giorni, sono sempre più convinto di essere alla fine dei miei giorni pallavolistici.">which </span></span>ligament pulsates as soon cooled, to my back that "pulls" for days, I'm increasingly convinced that my volleyball days are going to be over.</span><span title="Certo, non sono uno sportivo professionista e la mia carriera è stata per lo più amatoriale (anche se ho giocato un paio di stagioni in serie D, soprattutto come riserva dell'opposto ma almeno una quindicina di partite le ho fatte) però comincio a percepire"> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Certo, non sono uno sportivo professionista e la mia carriera è stata per lo più amatoriale (anche se ho giocato un paio di stagioni in serie D, soprattutto come riserva dell'opposto ma almeno una quindicina di partite le ho fatte) però comincio a percepire">Of
course, I'm not a professional sportsman and my career has been mostly
amateur (though I played a couple of seasons in Italian D series, especially as a
reserve of </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Certo, non sono uno sportivo professionista e la mia carriera è stata per lo più amatoriale (anche se ho giocato un paio di stagioni in serie D, soprattutto come riserva dell'opposto ma almeno una quindicina di partite le ho fatte) però comincio a percepire"><span id="result_box" lang="en"><span title="Certo, non sono uno sportivo professionista e la mia carriera è stata per lo più amatoriale (anche se ho giocato un paio di stagioni in serie D, soprattutto come riserva dell'opposto ma almeno una quindicina di partite le ho fatte) però comincio a percepire">opposite </span></span>but at least fifteen games was made by me) but I begin to
perceive </span><span title="come si sente uno sportivo che è sul viale del tramonto.">myself as an athlete who is very near to retirement.</span><span title="E qui scatta l'annosa questione: meglio lasciare quando si è ancora competitivi, mantenendo un bel ricordo delle proprie gesta negli altri e anche per noi stessi, oppure si deve continuare fino a quando un cedimento "interno" non ci preclude la possibilità di proseguire"> And
this triggered the old issue: better to leave when you are still
competitive, while maintaining </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="E qui scatta l'annosa questione: meglio lasciare quando si è ancora competitivi, mantenendo un bel ricordo delle proprie gesta negli altri e anche per noi stessi, oppure si deve continuare fino a quando un cedimento "interno" non ci preclude la possibilità di proseguire"><span id="result_box" lang="en"><span title="E qui scatta l'annosa questione: meglio lasciare quando si è ancora competitivi, mantenendo un bel ricordo delle proprie gesta negli altri e anche per noi stessi, oppure si deve continuare fino a quando un cedimento "interno" non ci preclude la possibilità di proseguire">in people </span></span>a good memory of deeds and for yourself too, or you must continue until an "internal" failure
will not preclude the possibility of continuing</span><span title="?">?</span><span title="Ci sono dei fenomeni come un mio compagno di squadra che a 52 anni e rotti è ancora in forma e gioca senza problemi, però è una persona con un fisico eccezionale, che non ha famiglia e quindi ha il tempo per mantenersi tonico e scattante."> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Ci sono dei fenomeni come un mio compagno di squadra che a 52 anni e rotti è ancora in forma e gioca senza problemi, però è una persona con un fisico eccezionale, che non ha famiglia e quindi ha il tempo per mantenersi tonico e scattante.">There is </span></span><span id="result_box" lang="en"><span title="Ci sono dei fenomeni come un mio compagno di squadra che a 52 anni e rotti è ancora in forma e gioca senza problemi, però è una persona con un fisico eccezionale, che non ha famiglia e quindi ha il tempo per mantenersi tonico e scattante."><span id="result_box" lang="en"><span title="Ci sono dei fenomeni come un mio compagno di squadra che a 52 anni e rotti è ancora in forma e gioca senza problemi, però è una persona con un fisico eccezionale, che non ha famiglia e quindi ha il tempo per mantenersi tonico e scattante.">my team-mate </span></span>who at 52 is a phenomenon since is still fit and plays
without issues; however, is a person with an outstanding body,
who has got no family and then have the time to keep toned and agile. </span><span title="Non che avere una famiglia sia un alibi per non mantenersi in forma, ci sono molte persone che riescono benissimo a conciliare le due cose.">Not that having a family is an excuse to not keeping fit, there are many persons who succeed very well in reconciling the two issues. </span><span title="Ma se avete letto un paio di post prima sapete che sono diventato papà da poco ei primi mesi sono quelli più duri e che rimettono in discussione tutti gli assetti familiari e quindi diciamo che non ho potuto (ma forse dovrei dire "voluto") fare molto">But
if you read a couple of posts before you know I've recently become
father and the first months are the most hard and casting doubt on all
family structures and then I have to say that I could not (but should I say
"would") do much </span><span title="in termini sportivi.">in sporting terms.</span><span title="In ogni caso, complici gli acciacchi di cui sopra, sento che se va bene potrò ancora giocare cinque, massimo sei anni al mio sport preferito."> In
any case, due to the physical matters mentioned above, I feel that if it
goes well I could still play five, maximum six years to my favorite sport.
</span><span title="Quindi la questione se lasciare adesso che ancora me la gioco con gente di venticinque / trenta anni oppure proseguire e patire un inesorabile declino è quantomai attuale.">So the question of whether to leave now that I still play with the
people of twenty / thirty years or go ahead and suffer an inexorable
decline is currently project to debate.</span><span title="Uno potrebbe anche dire chissenefrega, continua a giocare, fino a quando ti diverti va bene così, non ti fare troppi problemi."> </span></span><br />
<span id="result_box" lang="en"><span title="Uno potrebbe anche dire chissenefrega, continua a giocare, fino a quando ti diverti va bene così, non ti fare troppi problemi.">One might even say who cares, keep playing until you have fun and that's okay, you do not make too many problems. </span><span title="E questo è lo spirito che cerco di avere in tutte le partite ma a volte, soprattutto al quinto set di una partita tirata, mi capita di pensare a quei due "vecchi" giocatori di baseball che si trascinano stanchi sul diamante in cerca di un pò">And
this is the spirit that I try to have in every game but, sometimes,
especially in the fifth set of a tense match, I happen to think about
those two"old" baseball players who drag tired on the diamond in search
of a little </span><span title="di quella gloria che li fa sentire ancora giovani e vigorosi.">of that glory that makes them feel still young and vigorous.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><b> </b></div><div style="text-align: justify;"><b>Update (17/08/2023). </b><br /></div><div style="text-align: justify;">
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">I'm still here, trying to play the best I can,
often rushing at the end of a particularly tight match. The Pandemic we have
experienced has partly helped to preserve my joints and back for a few months: in
my case the forced immobility has had positive implications, at least from a
physical point of view, even if in the end, causes by my "old age", it
took me many months to get rid of the accumulations of fatness that had begun
to manifest themselves and only in the last period I’ve got back to an
acceptable body shape...</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">What to add: the next volleyball season starts
with good potentials. The past teammates are back (thanks to my strenuous work
of persuasion, one of the few things I'm good at), we finally have a solid sport
Society behind that also supplies with equipment, as well as suits for
training and matches... The group is cohesive and united, someone is still
missing to have enough numbers to face a championship, but the bulk is done!</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">I would like to make just one last side note. A
few weeks ago, we had a triangular tournament with teams made up of young
people. I'm not a person who feels envious, but seeing the elasticity and power
of these new generations made me feel a little melancholy... For the good old times when
I managed (occasionally) to place good shots, while now I'm always late during
the action and drag myself wearily across the field.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">What I have reluctantly noticed, however, is
that we are gradually moving towards overcoming a sort of sports education. Obviously,
it is the result of a hedonistic and narcissistic society beyond reasonable
limits, but even if in a sport-team people want to stand out for their
individuality, they have, in my opinion, chosen the wrong sport, or society is
heading towards a worrying drift, starting from whom should teach respect and
education to those who approach a physical activity...</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">I'll give an example, to clarify better my subject:
when you have to dunk in the opponent's field and for the most varied reasons
there isn't a suitable wall (or there really isn't a wall at all) and on the
other side you have elderly people and maybe even a little "broken"
ones, what's the point of shooting full arm and making a hole in the ground,
also risking your opponents safety?</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">Even when I was younger and relatively at my
best, I had the good sense to adapt the play to the opponent’s level either to
the type of match that was taking place and also to other variables that may
affect sporting performance. It wasn't because I was particularly sensitive,
but it was simply a sort of respect for others, we had fun, nobody got hurt or
had anything to complain about...</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">Today, unfortunately, I see that no longer
exist such kind of precautions, at any level.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">Is it a "boomer" speech (even if I'm
from X generation, but it doesn't matter much)?</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span lang="EN-GB" style="mso-ansi-language: EN-GB;">Maybe, but I hope that by reading these
reflections of mine, someone can identify with them and perhaps even find a
reference to values that are, in my opinion, guarded by few during these times...</span></p> <span id="result_box" lang="en"><span title="di quella gloria che li fa sentire ancora giovani e vigorosi."><br /></span></span></div>
Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-1178819547257012572016-04-03T22:54:00.003-07:002024-02-22T05:13:09.275-08:00Becoming father (English translation of "Diventare papà" post)<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Il primo post sul blog che ho deciso di aprire riguarda questa nuova avventura che sto intraprendendo da ormai quattro mesi e mezzo.
">The first post of the blog I decided to start regards this new adventure I am undertaking for almost four and a half months.</span><span title="A dire il vero (complici le numerose visite, le spese per trio e lettino, l'organizzazione degli spazi in casa, ecc.) è iniziata un pò prima, ma solo quando ho avuto tra le braccia il mio bel frugoletto ho realizzato che la"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="A dire il vero (complici le numerose visite, le spese per trio e lettino, l'organizzazione degli spazi in casa, ecc.) è iniziata un pò prima, ma solo quando ho avuto tra le braccia il mio bel frugoletto ho realizzato che la">Actually
(due to numerous visits, the expenses for trio and cot, the
organization of space in the house, etc.) it began a little before, but
only when </span></span><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="A dire il vero (complici le numerose visite, le spese per trio e lettino, l'organizzazione degli spazi in casa, ecc.) è iniziata un pò prima, ma solo quando ho avuto tra le braccia il mio bel frugoletto ho realizzato che la"><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="A dire il vero (complici le numerose visite, le spese per trio e lettino, l'organizzazione degli spazi in casa, ecc.) è iniziata un pò prima, ma solo quando ho avuto tra le braccia il mio bel frugoletto ho realizzato che la">my beautiful baby </span></span>was in my arms I realized that </span><span title="condizione personale era cambiata.
">my personal condition had changed.</span><span title="Sicuramente chi è genitore da un pò di tempo dirà che è un processo normale e di cui si prende coscienza gradualmente e in maniera inevitabile.
"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Sicuramente chi è genitore da un pò di tempo dirà che è un processo normale e di cui si prende coscienza gradualmente e in maniera inevitabile.
">Surely those who are parents for awhile would say it is a
normal process of which we become gradually </span></span><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Sicuramente chi è genitore da un pò di tempo dirà che è un processo normale e di cui si prende coscienza gradualmente e in maniera inevitabile.
"><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Sicuramente chi è genitore da un pò di tempo dirà che è un processo normale e di cui si prende coscienza gradualmente e in maniera inevitabile.
">aware </span></span>and in an inevitable
manner.</span><span title="Tutto ciò è molto giusto e molto vero però, per quanto mi riguarda, fino a quando non ho percepito quella piccola cosa "viva" che respirava placida nel mio abbraccio, avvolta in una piccola copertina, non ho realmente capito cosa ero diventato e quali responsabilità"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Tutto ciò è molto giusto e molto vero però, per quanto mi riguarda, fino a quando non ho percepito quella piccola cosa "viva" che respirava placida nel mio abbraccio, avvolta in una piccola copertina, non ho realmente capito cosa ero diventato e quali responsabilità">All
this is very fair and very true, however, for me, until I've perceived
that little "alive" </span></span><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Tutto ciò è molto giusto e molto vero però, per quanto mi riguarda, fino a quando non ho percepito quella piccola cosa "viva" che respirava placida nel mio abbraccio, avvolta in una piccola copertina, non ho realmente capito cosa ero diventato e quali responsabilità"><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Tutto ciò è molto giusto e molto vero però, per quanto mi riguarda, fino a quando non ho percepito quella piccola cosa "viva" che respirava placida nel mio abbraccio, avvolta in una piccola copertina, non ho realmente capito cosa ero diventato e quali responsabilità">thing </span></span>placid breathing in my arms, wrapped in a
small cover, I have really understood what I had become and what
responsibilities will come. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="mi sarebbero toccate.
"></span><span title="Con questo non voglio assolutamente spaventare nessuno, soprattutto i neo-papà che si accingono a intraprendere questo percorso.
">I don't want absolutely scare anyone, especially new fathers who are going to take this path. </span><span title="Voglio solo fare capire come da una visione egocentrica ed egoistica (sebbene proiettata sugli altri) ho sviluppato nell'arco di pochi istanti un nuovo punto di vista che pone al centro del "mio" universo il piccoletto che ho generato con la moglie.">I
just want to make understand how from a self-centered and selfish view
(although projected on others) </span></span><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Voglio solo fare capire come da una visione egocentrica ed egoistica (sebbene proiettata sugli altri) ho sviluppato nell'arco di pochi istanti un nuovo punto di vista che pone al centro del "mio" universo il piccoletto che ho generato con la moglie."><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Voglio solo fare capire come da una visione egocentrica ed egoistica (sebbene proiettata sugli altri) ho sviluppato nell'arco di pochi istanti un nuovo punto di vista che pone al centro del "mio" universo il piccoletto che ho generato con la moglie.">in the space of a few
seconds </span></span>I have developed a new point of view that focuses on "my" little universe
that I created with my wife.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5yoICYdcxjwNhqr4yKt5z9nSip8y1Tghtvo90vdJRAF1azG399Aty1jxHYbhws5meJut74vIHNxOF9j8CLnpfF5bYhKXMc6pKlBCMAlXfhHsnINlKoqDahvtpPzWxXy77FG3LNKAtD_3R/s1600/R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5yoICYdcxjwNhqr4yKt5z9nSip8y1Tghtvo90vdJRAF1azG399Aty1jxHYbhws5meJut74vIHNxOF9j8CLnpfF5bYhKXMc6pKlBCMAlXfhHsnINlKoqDahvtpPzWxXy77FG3LNKAtD_3R/s320/R.jpg" width="180" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Voglio solo fare capire come da una visione egocentrica ed egoistica (sebbene proiettata sugli altri) ho sviluppato nell'arco di pochi istanti un nuovo punto di vista che pone al centro del "mio" universo il piccoletto che ho generato con la moglie."></span></span><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Anche la pallavolo, che mi conosce sa essere la mia grande passione, è stata completamente ridimensionata da questo evento.
">Even the volleyball, which is my great passion, it has been completely resized by this event.</span><span title="Pensavo che la nascita di un figlio fosse una cosa normale, quasi scontata e che si andasse a incastrare nel quadro delle cose della vita."> I thought the birth of a child was normal, almost obvious thing, and that was going to be built as part of the things of life. </span><span title="Invece non è stato così.">However it was not so. </span><span title="Da quel giorno di Novembre le mie priorità si sono spostate su di lui e sul suo benessere, ogni altra cosa è passata in secondo piano.
">Since that November day, my priorities have shifted on him and on his well-being, everything else placed into the background.</span><span title="Inoltre mi è anche venuta una piccola ansia sul futuro, sui mezzi che potrò fornirgli per crescere bene e in un modo (e in un mondo) migliore di quanto sia stato quello che ho sperimentato, mentre prima l'unica cosa importante era andare avanti senza"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Inoltre mi è anche venuta una piccola ansia sul futuro, sui mezzi che potrò fornirgli per crescere bene e in un modo (e in un mondo) migliore di quanto sia stato quello che ho sperimentato, mentre prima l'unica cosa importante era andare avanti senza">In
addition I also got a little anxious about the future, about the means
that I can provide him to grow well and in a way (and a world) better than
it has been what I have experienced, whereas previously the only
important thing for me was to go on without </span><span title="farsi troppi problemi sulle condizioni economiche e sociali in cui vivevo.
">thinking too much on the economic and social conditions.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso ogni giorno è uno scoperta di qualcosa di nuovo.">In any case, every day is a discovery of something new. </span><span title="Lui stesso è "nuovo" come cantava Gianmaria Testa in una fortunata canzone, nel senso che anche lui deve capire come approcciarsi al mondo.
">He himself is "new" as sang Gianmaria Testa in a lucky song, in the
sense that he also needs to understand how to approach the world.</span><span title="Per esempio, una cosa che ho scoperto, visto che divide il lettone con noi, quando la notte si desta per qualsiasi motivo se trova la tua mano e la stringe si addormenta all'istante, come se quel tocco lo rassicurasse e lo tranquillizzasse, facendolo"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Per esempio, una cosa che ho scoperto, visto che divide il lettone con noi, quando la notte si desta per qualsiasi motivo se trova la tua mano e la stringe si addormenta all'istante, come se quel tocco lo rassicurasse e lo tranquillizzasse, facendolo">For
example, one thing I have found out since that he divides the bed with
us, during night wakes-up (for any reason) if he find your hand and
squeezes it, he falls asleep instantly, as if </span></span><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Per esempio, una cosa che ho scoperto, visto che divide il lettone con noi, quando la notte si desta per qualsiasi motivo se trova la tua mano e la stringe si addormenta all'istante, come se quel tocco lo rassicurasse e lo tranquillizzasse, facendolo"><span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Per esempio, una cosa che ho scoperto, visto che divide il lettone con noi, quando la notte si desta per qualsiasi motivo se trova la tua mano e la stringe si addormenta all'istante, come se quel tocco lo rassicurasse e lo tranquillizzasse, facendolo">that touch </span></span>reassures and calms him, making </span><span title="automaticamente ritornare alla condizione di sonno profondo.
">automatically return to the deep sleep state.</span><span title="Guai se non trova la mano!!
"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Guai se non trova la mano!!
">Trouble if he does not find your hand !!</span><span title="Comincia immediatamente ad agitarsi e piangere.
"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Comincia immediatamente ad agitarsi e piangere.
">Immediately begins to fuss and cry.</span><span title="In ogni caso è un'esperienza bellissima che consiglio a tutti.
"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="In ogni caso è un'esperienza bellissima che consiglio a tutti.
">In any case it is a wonderful experience I recommend to everyone.</span><span title="Ci sentiamo presto..."> </span></span></div>
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<span class="" id="result_box" lang="en"><span title="Ci sentiamo presto...">See you soon...</span></span></div>
Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-74817341472302725702016-04-01T07:34:00.005-07:002024-02-29T03:07:36.154-08:00Memorie di un (video)giocatore old gen<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXc0rbGVM2HI-TnJV9j1IZA72obvSmwGenswQtuY-yLAmMcku46jNo7puqQcWvBWHrbelZ8dmJMgVheEBpHRa5KQTwVMP1h0Q2kkhODnEyozfB58OUrVd8rDVENt-_aug3qUfdB4Jzfgem/s1600/Alien+Highway.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXc0rbGVM2HI-TnJV9j1IZA72obvSmwGenswQtuY-yLAmMcku46jNo7puqQcWvBWHrbelZ8dmJMgVheEBpHRa5KQTwVMP1h0Q2kkhODnEyozfB58OUrVd8rDVENt-_aug3qUfdB4Jzfgem/s1600/Alien+Highway.jpg" /></a></div>
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Scusate, lo so, sono un nostalgico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Complice il mio segno zodiacale (chiedete a Paolo Fox!), complice il fatto che il mio pensiero è sempre in loop con il passato, periodicamente mi tornano memorie delle mie prime esperienze videoludiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
Parliamo ormai di più di trenta anni or sono, quindi della vera preistoria dei videogiochi, quando bastava una scarna visuale isometrica come quella dell'immagine di cui sopra, tratta da "Alien Highway" per chi se lo ricorda, pubblicato sul mitico Zx Spectrum, a farci perdere con l'immaginazione in mondi fantastici e nuovi, dove tutto poteva accadere. Era proprio questa la cosa bella dei primi giochi per computer: fornivano gli spunti per delle storie che ognuno di noi poteva rivevere nella propria testa, abbellendole con particolari unici e attingendo a piene mani dal repertorio delle fantasie fanciullesche.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi un gioco dotato di scarsa interazione e che spesso veniva acquistato senza nemmeno la consapevolezza di ciò che si doveva fare poiché si trattava di compilation di giochi che venivano distribuiti senza tanti orpelli (vi ricordate quelle riviste con cassetta allegata che spopolavano in edicola a metà degli anni '80?), tale mezzo ludico era il preambolo per delle avventure potenzialmente infinite.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto il contrario dei giochi di oggi, dove l'interazione è pressoché totale, si agisce in mondi fatti e finiti che rispecchiano fedelmente la realtà oppure rappresentano epoche particolari del passato o di un eventuale futuro ma che sono talmente ben costruiti e artefatti che non permettono più di farli propri, di integrarli con la propria immaginazione. Piuttosto inducono a viverli ed esplorarli nella loro interezza e magnificenza, perdendo però nel contempo un pò del fascino misterioso che caratterizzava i primi videogiochi, dove si poteva pensare a un costrutto nascosto, un retro-mondo che si celava dietro quanto ci veniva presentato a video, caratterizzato dalle logiche che noi volevamo attribuirgli, mentre nei giochi moderni tutto quanto ci è proposto in toto e in maniera massiccia, nella convinzione che "bigger is better".</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8t6HKVwPtGmUfkv2s5g70ajbVsBfmWbny0j7-Y05_OLEV9qe07_08poeN5lkjj7HM15Co0ti-RPVisZI-sT6SgNTZzNsvwHshrdcqS2h7PmgT7YYSmKiTd9BWsk2VjNPJ_Ayg_Ou5x0oG/s1600/Highway+Encounter.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8t6HKVwPtGmUfkv2s5g70ajbVsBfmWbny0j7-Y05_OLEV9qe07_08poeN5lkjj7HM15Co0ti-RPVisZI-sT6SgNTZzNsvwHshrdcqS2h7PmgT7YYSmKiTd9BWsk2VjNPJ_Ayg_Ou5x0oG/s1600/Highway+Encounter.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Nonostante questa mia vena nostalgica comunque resto sempre un videogiocatore che seppur con molti limiti di tempo riesce a ritagliarsi qualche spazio ogni tanto per dedicarsi ad una delle sue passioni, che mio padre mi inculcò alla tenera età di 7 anni, regalandomi per Natale il mitico Vic-20. Ma questa è un'altra storia...</div><p>
</p><p><b>Aggiornamento (del 22/08/2023)</b></p><p style="text-align: justify;">In questi giorni, lo scrivo per i due o tre lettori che mi seguono, sto tornando su questo Blog che ho tralasciato, a causa di varie vicissitudini occorse, per un lungo periodo di tempo... Nonostante siano colpevolmente trascorsi alcuni anni (!) da quando ho buttato giù i miei pensieri, mi ritrovo sempre in quanto ho scritto, diciamo che non mi difetta la coerenza... </p><p style="text-align: justify;">Più che altro si sta ancora più estremizzando quanto ho già scritto nei paragrafi precedenti: ormai la grafica si avvicina al fotorealismo e anche le moderne periferiche di input dei comandi, i cosiddetti controller, sono mappati in modo da permettere un'interazione pressoché totale con i mondi (video)ludici che ci sono proposti.<br /></p><p style="text-align: justify;">Però, come nel caso di questo post, col senno di poi mi vengono in mente i motivi del perché dovevamo utilizzare la fantasia per colmare le lacune che volenti o nolenti si palesavano durante le prime esperienze videoludiche, soprattutto di stampo casalingo. I suddetti giochi che si trovavano in edicola, erano accompagnati da delle riviste che definire spartane era far loro un complimento, avendo delle descrizioni ridotte all'osso di ciò che poteva essere la trama dei videogiochi che erano presenti sulle cassette, spesso senza nemmeno una foto, magari era presente un disegno, a volte anche poco chiaro. Spesso, come poi ho scoperto solo anni dopo, si trattava di giochi originali che erano copiati illegalmente e aggiunti un pò a caso sui nastri delle cassette, quindi chi scriveva sulle riviste non poteva nemmeno rifarsi troppo alle storie autentiche per non incorrere in problemi di natura legale. </p><p style="text-align: justify;">Quindi mancavano i riferimenti ai giochi, non erano presenti i manuali, non si sapevano nemmeno quali erano i tasti deputati allo svolgimento delle azioni... In più, ovviamente, i giochi non erano tradotti, quindi c'era anche lo scoglio linguistico, se non si masticava un pò di inglese, visto che era la lingua principale di tutte le produzioni che passavano sui nostri piccoli schermi TV... Certo, la barriera linguistica poteva essere, come nel mio caso, un incentivo a studiare la lingua di albione. <br /></p><p style="text-align: justify;">
A parte tutto ciò però il fascino di prendere i nostri home computer, attaccarli al televisore con le "scatolette" che c'erano allora per modulare il segnale con quello dell'antenna TV, inserire le cassette nei mangianastri dedicati e attendere il caricamento dei giochi, per i quali ci volevano diversi minuti, a volte nell'ordine della decina, non aveva prezzo! Spesso mi leggevo il mitico Topolino durante quegli intervalli di tempo, giusto perché non si sapeva mai con certezza quando sarebbero terminati i caricamenti... Ora tutto ciò si è perso, non si attende più, dopo pochi secondi il gioco è subito disponibile e fruibile... Ricordo i pomeriggi autunnali, quelli grigi, magari di sabato, quando mi mettevo sul tavolo del tinello a provare le cassette recuperate in edicola, sperando di trovare chissà quali perle nascoste...</p><p style="text-align: justify;">Una vita fa, purtroppo, tanta acqua è passata sotto i ponti da allora...<br /></p><p>
<br />
<br /></p>Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-29607069663046851862016-04-01T06:43:00.001-07:002023-08-17T01:21:08.654-07:00Diventare vecchi<div style="text-align: justify;">
Qualcuno di voi si ricorda di quei film con Tom Berenger, Major League e con Tom Selleck, Mr. Baseball, dove si parlava di giocatori professionisti con un pò di acciacchi e ormai sul viale del tramonto?</div>
<div style="text-align: justify;">
E' un pò di tempo, complice l'età, che mi capita di pensare a questi personaggi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando ho visto questi film ormai più di un quarto di secolo fa, i due soggetti in questione mi facevano tanta tenerezza e li trovavo anche un filino patetici nella loro ostinazione a continuare a giocare nonostante i fisici logori e provati da tanti infortuni e sollecitazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure, nel profondo, li ho sempre ammirati per la loro stoicità molto giapponese (non per niente il film con Tom Selleck è ambientato in Giappone) di andare contro le convenzioni sociali relative all'età anagrafica per uno sportivo e di perseguire il loro obiettivo di contribuire comunque con una prestazione dignitosa al buon esito della gara, mettendosi al servizio della squadra.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkLV85t530UiLGhC22Ct1p5BHhNSllMvEIaZuCatZshD-y1XR0yarmZkGhbLcJBVQdC2zZ8Jo7CWt4HLK_XarnTcOihEq8rBHEtSHSKRaFQqUjbehqsOp-e8mAaya86dsW2TnkAR8i01XN/s1600/avatar.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkLV85t530UiLGhC22Ct1p5BHhNSllMvEIaZuCatZshD-y1XR0yarmZkGhbLcJBVQdC2zZ8Jo7CWt4HLK_XarnTcOihEq8rBHEtSHSKRaFQqUjbehqsOp-e8mAaya86dsW2TnkAR8i01XN/s320/avatar.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Un pò mi sento anche io come loro, nel senso che, raggiunti i quarantanni e avendo giocato a pallavolo per almeno venti e rotti anni, il mio stanco fisico sta progressivamente cadendo a pezzi. Dalla spalla destra che comincia a fare rumori strani e fa un male cane il giorno dopo la prestazione sportiva (tanto che mi risulta difficile giocare due giorni di seguito, anche se faccio alcune eccezioni quando sono al mare d'estate) al ginocchio sinistro, il cui legamento pulsa non appena mi raffreddo, alla schiena che "tira" per giorni, sono sempre più convinto di essere alla fine dei miei giorni pallavolistici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Certo, non sono uno sportivo professionista e la mia carriera è stata per lo più amatoriale (anche se ho giocato un paio di stagioni in serie D, soprattutto come riserva dell'opposto ma almeno una quindicina di partite le ho fatte) però comincio a percepire come si sente uno sportivo che è sul viale del tramonto.</div>
<div style="text-align: justify;">
E qui scatta l'annosa questione: meglio lasciare quando si è ancora competitivi, mantenendo un bel ricordo delle proprie gesta negli altri e anche per noi stessi, oppure si deve continuare fino a quando un cedimento "interno" non ci preclude la possibilità di proseguire? </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono dei fenomeni come un mio compagno di squadra che a 52 anni e rotti è ancora in forma e gioca senza problemi, però è una persona con un fisico eccezionale, che non ha famiglia e quindi ha il tempo per mantenersi tonico e scattante. Non che avere una famiglia sia un alibi per non mantenersi in forma, ci sono molte persone che riescono benissimo a conciliare le due cose. Ma se avete letto un paio di post prima sapete che sono diventato papà da poco e i primi mesi sono quelli più duri e che rimettono in discussione tutti gli assetti familiari e quindi diciamo che non ho potuto (ma forse dovrei dire "voluto") fare molto in termini sportivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
In ogni caso, complici gli acciacchi di cui sopra, sento che se va bene potrò ancora giocare cinque, massimo sei anni al mio sport preferito. Quindi la questione se lasciare adesso che ancora me la gioco con gente di venticinque / trenta anni oppure proseguire e patire un inesorabile declino è quantomai attuale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Uno potrebbe anche dire chissenefrega, continua a giocare, fino a quando ti diverti va bene così, non ti fare troppi problemi. E questo è lo spirito che cerco di avere in tutte le partite ma a volte, soprattutto al quinto set di una partita tirata, mi capita di pensare a quei due "vecchi" giocatori di baseball che si trascinano stanchi sul diamante in cerca di un pò di quella gloria che li fa sentire ancora giovani e vigorosi.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><b>Aggiornamento</b> (17/08/2023).</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Sono ancora qui, che cerco di giocare al massimo delle possibilità, spesso arrivando con affanno alla fine di una partita particolarmente tirata. La Pandemia che abbiamo vissuto ha in parte aiutato a preservare le articolazioni e la schiena per qualche mese: la forzata immobilità a cui siamo stati costretti ha avuto nel mio caso dei risvolti positivi, almeno dal punto di vista fisico, anche se poi, causa "vecchietudine" ho impiegato molti mesi a togliermi gli accumuli di pinguedine che avevano cominciato a manifestarsi e solo nell'ultimo periodo sono tornato in una forma accettabile...</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Cosa aggiungere: la prossima stagione pallavolistica parte con delle buone premesse. I compagni di squadra di una volta sono tornati (grazie al mio strenuo lavoro di convincimento, una delle poche cose che mi riesce bene), abbiamo, finalmente, una società solida alle spalle che ci fornisce anche dell'attrezzatura, nonché dei completi di gara e di allenamento... Il gruppo è coeso e unito, manca ancora qualcuno per avere i numeri sufficienti ad affrontare un campionato, però il grosso è fatto!</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Vorrei fare solo un'ultima riflessione a margine. Qualche settimana fa abbiamo fatto un triangolare con delle squadre formate da giovani. Non sono una persona che prova invidia ma vedere l'elasticità e la potenza di queste nuove generazioni mi ha fatto venire un pò di malinconia... Per dei tempi in cui anche io riuscivo (ogni tanto) a piazzare dei buoni colpi, mentre adesso sono sempre in ritardo e mi trascino stancamente sul campo.</div><div style="text-align: justify;">Quello che ho notato, però, a malincuore è che si va progressivamente verso il superamento di una sorta di educazione sportiva. Ovviamente è frutto di una società edonistica e narcisistica oltre limiti ragionevoli, ma se anche in uno sport di squadra le persone vogliono emergere per le loro individualità si è, a mio avviso sbagliato sport, oppure la società sta andando verso una deriva preoccupante, proprio a partire da chi dovrebbe insegnare il rispetto e l'educazione a chi si approccia a un'attività fisica...</div><div style="text-align: justify;">Nel senso che, faccio un esempio, per chiarire meglio, quando devi schiacciare nel campo avversario e per i motivi più svariati non c'è un muro adeguato (oppure non c'è proprio un muro) e dall'altra parte hai delle persone attempate e magari anche un pò "rotte", che senso ha tirare a tutto braccio e fare un buco per terra, rischiando anche l'incolumità degli avversari?</div><div style="text-align: justify;">Come ho scritto, anche quando ero più performante, avevo da ragazzo il buon senso di adeguare la giocata all'avversario, alla tipologia di partita che si stava svolgendo e anche ad altre variabili che possono riguardare una prestazione sportiva. Non era perché fossi particolarmente sensibile, ma era semplicemente una sorta di rispetto per gli altri, ci si divertiva e nessuno si faceva male o aveva da recriminare... </div><div style="text-align: justify;">Oggi, purtroppo, vedo che tali accortezze non esistono più, a qualsiasi livello. </div><div style="text-align: justify;">E' un discorso da "boomer" (anche se sono della generazione X, ma non cambia molto)?</div><div style="text-align: justify;">Può darsi, ma spero che leggendo queste mie riflessioni qualcuno possa identificarsi e ritrovare magari anche un richiamo a dei valori che ormai sono, a mio avviso, custoditi da pochi... <br /></div>
<br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-44258375951358530832016-04-01T05:40:00.002-07:002016-04-03T23:04:32.040-07:00Il tempo dei supereroi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibzEViYNG8eS77qCPfLsEjOdXevZpV2AQH41kc7QCbPAoC317yEoXLRqKDblj7LD-84TUFTkGUYtvFbcb5sUW4jqLon5QSbiP2ZuEaTY7joE0EksZ_yAqiiShaJaxQivvtpd_F-0XzvP8p/s1600/19393253949_9f0b029cd1_b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibzEViYNG8eS77qCPfLsEjOdXevZpV2AQH41kc7QCbPAoC317yEoXLRqKDblj7LD-84TUFTkGUYtvFbcb5sUW4jqLon5QSbiP2ZuEaTY7joE0EksZ_yAqiiShaJaxQivvtpd_F-0XzvP8p/s320/19393253949_9f0b029cd1_b.jpg" width="264" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span id="goog_553687844"></span><span id="goog_553687845"></span>Quando ero piccolo mi piacevano tanto i supereroi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Erano persone che disponevano di poteri immensi (come Superman) o di mezzi e capacità eccezionali (come Batman), che si scontravano contro delle forze malvagie per il bene dell'umanità, vestiti solo di improbabili, colorate calzemaglie e con l'ausilio di qualche gadget ultratecnologico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi piacevano perché sapevano esattamente la distinzione tra il bene e il male, non avevano mai ripensamenti per le scelte fatte ed erano sempre coerenti con loro stessi. Proprio questa fiducia incrollabile nelle loro capacità e la coerenza nelle loro azioni li rendeva dei personaggi speciali, che non accettavano compromessi e che facevano di tutto per imporre la loro visione delle cose.</div>
<div style="text-align: justify;">
A volte anche io mi sentivo come loro e cercavo, di conseguenza, di comportarmi seguendo i loro codici morali e la loro etica, non riuscendo sempre a dimostare la stessa loro coerenza ma cercando comunque di rispettare i miei ideali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Erano bei tempi, in cui si poteva ancora idealizzare un mondo migliore e dove c'era spazio per tutti e per realizzare le proprie aspirazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo le cose non sono andate così come dovevano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il mondo è diventato un posto sempre più rischioso dove vivere, la precarietà è una realtà dei nostri tempi, la gente non si fida più degli altri e le guerre non si combattono più tra gli stati ma dentro i confini nazionali, fomentate da motivazioni che nulla hanno a che fare con la conquista territoriale ma sono collegate a delle ideologie difficilmente comprensibili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto questo pessimismo e questa visione cupa, già incarnate con molta perspicacia nel "Dark Night" di Frank Miller a metà degli anni '80 e poi nei film di Christopher Nolan negli anni 2000, hanno pesantemente influito sulla psicologia dei nostri amici supereroi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaP_A8LAiaBlTXQQPwe0_Kfbq926HXkCAF2pDKcf49JB0m2eOsczilxGF7Wy_odEyVnmnTQVPXZnd15l5qS-A120A-K6RkGvZZKiA7kyb2sWsPx5TOSW6D8pYpzwVmbNAib4cMu5geoi5F/s1600/14751958398_8ff562eae5_b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaP_A8LAiaBlTXQQPwe0_Kfbq926HXkCAF2pDKcf49JB0m2eOsczilxGF7Wy_odEyVnmnTQVPXZnd15l5qS-A120A-K6RkGvZZKiA7kyb2sWsPx5TOSW6D8pYpzwVmbNAib4cMu5geoi5F/s320/14751958398_8ff562eae5_b.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Da figure stereotipate e tagliate con l'accetta si è passati a personaggi tormentati, pieni di rimorsi per le conseguenze delle scelte fatte (e subite da chi sta loro accanto).</div>
<div style="text-align: justify;">
I supereroi si sono scoperti essere molto più umani e fragili di quanto fossero quelli che di poteri non ne avevano. Hanno perfettamente incarnato lo spirito del nostro tempo, però, così facendo, hanno perso anche molto del loro fascino.</div>
<div style="text-align: justify;">
A me non piacciono i nuovi supereroi. Certo, hanno una caratterizzazione migliore, sono più "veri" e provano dei sentimenti che fino a qualche decennio fa avrebbero suscitato imbarazzo nel lettore / spettatore. Quegli uomini (e donne) tutti di un pezzo si sono ritrovati a fare i conti con le loro azioni, a dare un senso al loro operato, a chiedersi se la crociata intrapresa abbia portato a qualcosa di buono o se abbia solo provocato più dolore e pena del bene causato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, in poche parole sono diventati come noi...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse ciò ha reso più facile l'identificazione ma io non cerco un personaggio che provi le mie stesse emozioni e che sperimenti le mie stesse preoccupazioni. Vorrei qualcuno che mi desse forza, mi donasse coraggio, mi aiutasse a superare le mie frustrazioni, non uno messo peggio di me, con in più degli innocenti ammazzati sulla coscienza...</div>
<div style="text-align: justify;">
E' vero, viviamo in tempi cupi dove "del dinam non v'è certezza". Però abbiamo bisogno di fari che ci guidino in questa oscurità, di simboli che ci ribadiscano quali sono i valori morali di riferimento, quali vie perseguire per andare avanti. Di questi eroi tormentati ce ne facciamo poco...</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono più fighi di quelli di una volta, hanno avventure più spettacolari, compiono azioni mirabolanti ma poi, alla fine della fiera, sono degli esseri solitari, fragili e frustrati...</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse è l'ora che arrivino dei nuovi eroi... </div>
<br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6392157725906377021.post-25816249627608520802016-04-01T04:51:00.002-07:002016-04-03T23:04:48.212-07:00Diventare papà<div style="text-align: justify;">
Il primo post sul blog che ho deciso di aprire riguarda questa nuova avventura che sto intraprendendo da ormai quattro mesi e mezzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
A dire il vero (complici le numerose visite, le spese per trio e lettino, l'organizzazione degli spazi in casa, ecc.) è iniziata un pò prima, ma solo quando ho avuto tra le braccia il mio bel frugoletto ho realizzato che la condizione personale era cambiata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sicuramente chi è genitore da un pò di tempo dirà che è un processo normale e di cui si prende coscienza gradualmente e in maniera inevitabile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto ciò è molto giusto e molto vero però, per quanto mi riguarda, fino a quando non ho percepito quella piccola cosa "viva" che respirava placida nel mio abbraccio, avvolta in una piccola copertina, non ho realmente capito cosa ero diventato e quali responsabilità mi sarebbero toccate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con questo non voglio assolutamente spaventare nessuno, soprattutto i neo-papà che si accingono a intraprendere questo percorso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Voglio solo fare capire come da una visione egocentrica ed egoistica (sebbene proiettata sugli altri) ho sviluppato nell'arco di pochi istanti un nuovo punto di vista che pone al centro del "mio" universo il piccoletto che ho generato con la moglie.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd8ud7eBs2947htyEiwqs-JKzub3U0IAA3hMCj4Wbpfdm0cg-j1QcY-g8GsoFNeeI52zgnIQmrznz8HUBjNE5iFvn85UGcQBpQGaZr6W0-ODK-d3rf41J25ucI8DAqL_GWZh3Ykr77LYS3/s1600/R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd8ud7eBs2947htyEiwqs-JKzub3U0IAA3hMCj4Wbpfdm0cg-j1QcY-g8GsoFNeeI52zgnIQmrznz8HUBjNE5iFvn85UGcQBpQGaZr6W0-ODK-d3rf41J25ucI8DAqL_GWZh3Ykr77LYS3/s320/R.jpg" width="180" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Anche la pallavolo, che mi conosce sa essere la mia grande passione, è stata completamente ridimensionata da questo evento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensavo che la nascita di un figlio fosse una cosa normale, quasi scontata e che si andasse a incastrare nel quadro delle cose della vita. Invece non è stato così. Da quel giorno di Novembre le mie priorità si sono spostate su di lui e sul suo benessere, ogni altra cosa è passata in secondo piano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre mi è anche venuta una piccola ansia sul futuro, sui mezzi che potrò fornirgli per crescere bene e in un modo (e in un mondo) migliore di quanto sia stato quello che ho sperimentato, mentre prima l'unica cosa importante era andare avanti senza farsi troppi problemi sulle condizioni economiche e sociali in cui vivevo.</div>
<div style="text-align: justify;">
In ogni caso ogni giorno è uno scoperta di qualcosa di nuovo. Lui stesso è "nuovo" come cantava Gianmaria Testa in una fortunata canzone, nel senso che anche lui deve capire come approcciarsi al mondo.</div>
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Per esempio, una cosa che ho scoperto, visto che divide il lettone con noi, quando la notte si desta per qualsiasi motivo se trova la tua mano e la stringe si addormenta all'istante, come se quel tocco lo rassicurasse e lo tranquillizzasse, facendolo automaticamente ritornare alla condizione di sonno profondo.</div>
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Guai se non trova la mano!!</div>
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Comincia immediatamente ad agitarsi e piangere.</div>
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In ogni caso è un'esperienza bellissima che consiglio a tutti.</div>
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Ci sentiamo presto...</div>
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<br />Daniele Brovidahttp://www.blogger.com/profile/17981442838610510113noreply@blogger.com2